Bryan, nato senza gambine: i genitori chiedono rimborso all’ospedale

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Bryan è nato senza gambe la notte di Natale del 2015. Bryan oggi è un bambino vispo e apparentemente felice, amatissimo da tutta la famiglia che si è riunita intorno alla sua menomazione.

Ma nessuna ecografia aveva anticipato che Bryan potesse essere senza gambine dal ginocchio in giù, per questo dopo il parto la famiglia è rimasta schoccata, costretta a cambiare le proprie abitudini.

La mamma, addetta in un ristorante, ha lasciato il lavoro, lasciando sulle spalle del compagno, immigrato e padre di un altro ragazzo, il peso di mantenere tutti, mentre lei si dedica a Bryan, alle terapie, alle cure.

Dopo che la Procura ha archiviato l’indagine penale per la menomazione mai diagnosticata, ora la famiglia di Bryan tenta la strada della causa civile contro il ginecologo di Sala Baganza che ha seguito privatamente la donna, quello dell’Ausl e lo specialista del Maggiore.

Secondo le prime perizie, lo stato di sovrappeso della donna non avrebbe permesso esami “limpidi”, mentre, secondo il dispositivo della Procura che ha richiesto l’archiviazione del procedimento,  la causa della malformazione sarebbe genetica, ma comunque diagnosticabile in fase di ecografia.

Particolare che, secondo i legali della famiglia, potrebbe essere decisivo in sede civile: difficile stimare a quanto possa ammontare la richiesta di rimborso, considerate le difficoltà di Bryan, i costi di protesi e esami clinici cui si è già sottoposto e cui dovrà sottoporsi in futuro.

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