Minacciata, picchiata, trascinata per i capelli sulla banchina lungo il binario del treno nella stazione di Sorbolo. Per mesi quel 20enne tunisino per quella ragazza di soli 16 i di Sorbolo era diventato il peggiore degli incubi. Il giovane la costringeva così a rubare in casa denaro e oggetti preziosi. E fra maggio e settembre del 2016, è riuscito così a racimolare circa 10 mila euro. Anche il 20enne abita a Sorbolo. Impossibile per la vittima sfuggire a quella persecuzione continua. Fin quando, stanca e spaventata del fatto che prima o poi potesse accaderle il peggio, la 16enne ha raccontato il suo calvario prima alla famiglia e poi ai Carabinieri di Sorbolo.
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Sono bastate poche indagini per ricostruire quanto accaduto. Il 20enne era così sicuro di sé da aver agito in più occasioni anche davanti a testimoni. Arrestato con l’accusa di estorsione e rinchiuso ai domiciliari, oggi il giovane tunisino ha patteggiato davanti al giudice Maria Cristina Sarli una pena di 2 anni e 5 mesi di reclusione, sospesa con la condizionale. Da oggi quindi il giovane è tornato in libertà.
