Ha sentito delle grida strazianti, mentre medicava un anziano con una spalla lussata. Così un’infermiera del triage, la prima assistenza del Pronto Soccorso, si è affacciata per capire cosa accadesse.
A terra un uomo, grande e grosso, che si dava colpi sul petto gridando che stava per avere un’infarto. La donna, abituata a mantenere la calma nelle emergenze e a riconoscere i sintomi, lo ha tranquillizzato promettendo di visitarlo quanto prima.
L’uomo, noto alle forze dell’ordine, si è provvisoriamente calmato. Ma è durato poco, poi, ha ricominciato con la stessa piazzata. Quando la donna ha iniziato a visitarlo, facendogli presente di non presentare alcun segnale d’infarto, lui l’ha colpita con un pungo al volto ed un calcio al bacino, schiantandola contro le sedie della sala d’attesa.
Preso in consegna da altri medici, a metà della visita ha scelto di andarsene a casa, staccandosi di dosso cavi medici e rilevatori. Poi, è tornato nella notte, accompagnato da un’ambulanza: ancora un presunto infarto.
Smentito dalle visite, portate a termine: nessun infarto. Ma una bella denuncia sporta dalla vittima della sua folle aggressione.
