Elezioni: Sinistra X Parma correrà da sola. Samuele lascia: “Come Rifondazione2.0. Minoritaria e marginale”. Anche Barbacini abbandona

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Sinistra X Parma annuncia la sua decisione di proporre alla città una lista autonoma per le amministrative 2017. Il partito correrà a Parma da sola, non sarà quindi nella coalizione del centro sinistra che ha visto la conclusione delle primarie domenica (leggi Primarie PD: vince Paolo Scarpa).

“Sinistra Italiana a Parma come in tutte le città italiane svolgerà il proprio primo congresso e quella sarà anche l’occasione per definire una proposta autonoma in vista delle elezioni comunali ed esprimere un giudizio su questi anni di governo del sindaco Pizzarotti. – scrive il partito in una nota -Sinistra Italiana vuole ricostruire una rete civica popolare e di sinistra capace e coerente con le scelte che abbiamo fatto al congresso nazionale di qualche settimana fa”.

 

L’annuncio arriva dopo che Francesco Samuele, il nome del partito che doveva correre alle primarie, lancia una piccola bomba al suo partito e si ritira. Samuele si toglie un sassolino nella scarpa e confessa il perché del suo ritiro dalla gara lo scorso dicembre nonostante avesse raggiunto le 500 firme necessarie per presentarsi.

“Ora che le primarie per Parma sono dietro le spalle, posso dirlo ufficialmente senza rischiare commenti malevoli e false interpretazioni: – scrive Francesco Samuele in un post su Facebook – nel corso dell’Assemblea precongressuale territoriale di Sinistra italiana ho comunicato la mia intenzione di abbandonare quel percorso, destinato irreversibilmente a creare una sorta di “Rifondazione 2.0”. Un partito che della scelta di campo, marginale e minoritaria, ha fatto la sua bandiera è destinato all’irrilevanza, politica e sociale. Non ho condiviso, pertanto, la scelta della portavoce e di un gruppo di aderenti di proseguire nel percorso delle primarie, continuando ad utilizzarne nome e simbolo: il percorso andava proseguito, per carità, ma abbandonando Sinistra italiana, anche nella simbologia. Ma tant’è. Ho seguito, comunque, tante compagne e compagni nella scelta di lavorare per qualcosa di ben più “sfidante”: la ricostruzione del Partito “di lotta e di governo”, per utilizzare la definizione di Enrico Berlinguer. Riconosco nel Movimento Democratici e Progressisti questa sfida, e per la costruzione di questo soggetto lavorerò nei prossimi mesi, con convinzione ed entusiasmo. Perché ce n’è bisogno”.

A poche ore di distanza anche la portavoce, Federica Barbacini, si dimette.

“Mi preme soltanto sottolineare che a Parma abbiamo agito in legittima posizione, – scrive la ex portavoce – da iscritti a Sinistra italiana e prima ancora a Sinistra ecologia e libertà, iniziando un percorso nel momento di vuoto politico ed organizzativo, prima ancora cioè che si svolgesse il congresso nazionale. È del tutto evidente che nel mezzo della strada e per coerenza abbiamo continuato come iscritti ad un soggetto che si è successivamente modificato, e del quale ci siamo ripromessi di valutare al successivo congresso provinciale quale posizione tenere. Devo dire che dopo gli attacchi livorosi, senza senso e soprattutto gratuiti arrivati da ogni parte d’Italia, non posso che allontanarmi ufficialmente senza discussione alcuna, perché rifiuto di far parte di una comunità che attacca in questi termini e modi che ricordano tanto le epurazioni e dove il dissenso non può esistere. Da sempre la pratica del ‘pensiero unico’ non mi appartiene. Da oggi dunque rimetto qualunque delega e mi considero libera riservandomi di valutare querele a chi in queste ore sta usando il mio nome a scopo diffamatorio”.

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