Derby di gloria: al Mapei, Reggiana stesa due a zero

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Un tempo per vincere, uno per difendere e soffrire. Il Parma in una notte delle più fredde e lunghe si scopre cuore e anima prima che gamba, gioca da tale, difende in undici e attacca con concretezza. A casa della Reggiana, che fino a qui ne aveva vinte 8 su 9 in casa, subendo solo un gol, il Parma, commovente, stoico ed eroico, grintoso, orgoglioso, ne fa due, finisce con le gambe spezzate dai crampi, ma si regala la notte più bella.

Una partita da annali, un derby assente da vent’anni in bacheca. D’Aversa aveva detto che sarebbe stata la gara della svolta, se lo sia o meno lo dirà il prossimo derby, tra 5 giorni, con il Modena.

Sicuramente è stata la gara della vita. E il Parma ha dimostrato che sa vincere. Unico rimpianto, le avesse giocate tutte così…sarebbe primo per distacco.

LA PARTITA – Il derby è il derby. Atteso da vent’anni, inneggiato nella scorsa stagione, in scena in una notte baciata dalla brina ma risparmiata dalla nebbia.

Il “pre” è uno scambio di complimenti, più o meno consueti, dal “Sant’Ilario” ad inni alla Juventus. Si, per chi non lo sapesse i cubelli sono pure gemellati con la squadra più detestata dopo la Regia.

E’ impossibile scindere campo e spalti, quando si parla di un derby senza storia e senza età: il risultato vale uguale, per la classifica, ma per umori sogni e ideali, è forse più di una stagione intera.

Colucci rinuncia a Marchi: solo panchina per lui. D’Aversa, privo di Nocciolini, sceglie Calaiò dal primo minuto, dietro Lucarelli è più forte della febbre, in campo con i redivivi Saporetti e Benassi.

Il nervosismo si respira in campo come sugli spalti: ai tamburini intervallano fischi e falli, tanti. L’avvio del Parma è buono ma è la squadra di casa a partire fortissimo dettando ritmi forsennati: Guidone è l’uomo ovunque, e ai ducali resta solo il fallo per fermarlo. Al terzo, Benassi si prende il cartellino giallo.

Il Parma attende, la Regia spinge, ma quando il cronometro fa 20′, sul taccuino le azioni da rete sono ancora a quota zero.

Al 23esimo, il vantaggio del Parma ammutolisce il Mapei: Nunzella crossa per Calaiò, Perilli esce male e non trattiene, Giorgino in tap-in la mette dentro. 

La curva ospite diventa un brulicare di colore e gioia, la Reggiana è gelata, il Parma freddissimo a raddoppiare: Baraye scatta sulla sinistra, rientra sul destro, mira il primo palo e insacca. Due a zero al trentesimo, la mezz’ora più bella dell’ultimo ventennio.

Al 33esimo il grande spavento: Rozzio e Baraye si “incornano”. Il senegalese pare quasi incosciente, il difensore di casa sanguina vistosamente, ma alla fine restano entrambi al proprio posto.

Il primo squillo di casa arriva al 41esimo: palla persa da Benassi, ripartenza, Nolè calcia ma Zommers in due tempi para. E’ tutto qui, ed è veramente tantissimo per il Parma che tocca il cielo con un dito. Anzi, due.

RIPRESA – La ripresa inizia con due cambi tra i padroni di casa: dentro Marchi e Cesarini per Nolè e Guidone: l’assetto tattico non cambia, ma Colucci si gioca il top player e il “jolly”.

I primi cinque minuti sono un vero assedio della squadra di casa: al 50′ su una non uscita di Zommers Angiulli di testa mette alto da posizione favorevole, al 52′ Scavone rischia qualcosa con un tocco di mano involontario in area, la palla danza lì, Marco calcia ma Zommers c’è.

D’Aversa vede i suoi troppi schiacciati dietro e butta in mischia Simonetti per un ammonito e nervoso Giorgino: si gioca su tre piani, tattica, nervi, spalti. E a volte è wrestling applicato al pallone, a dimostrazione di come il campanilismo sia più vivo che mai.

Al 57′ azione personale di Baraye, che si invola, ne fa fuori due, potrebbe servire Calaiò, liberissimo, ma tenta il pallonetto a rientrare. Fuori, peccato, poteva essere il colpo del ko. La Reggiana invece non è doma, spinge e fa paura anche se spesso ha troppa fretta di concludere, sciupando.

Due minuti dopo, doppio miracolo di Zommers: prima dice no a una spettacolare deviazione acrobatica di Cesarini e poi anche al tap in di Marchi, tenendo il Parma sul doppio vantaggio.

Il tempo corre, il cuore batte. Il tamburo in curva ducale, anche. E’ il solo suono che rompe il gelo. Al 62′ Lucarelli lascia il posto a Messina: crampi, forse febbre. Ritorna alla mente quando capitan Cardone, uscendo zoppicante dallo spareggio di Bologna disse “ho giocato quanto bastava”.

Al 68esimo ancora Parma: punizione di Corapi, difesa Regia immobile, Perilli anche, ma la palla si schianta sula traversa. Il tempo passa, il gioco si spezzetta tra crampi, falli, scatti.

Tutto a vantaggio dei ducali, che si leccano i baffi, mentre gli ospiti iniziano a accusare stanchezza e freddo, mentre anche Calaiò, generosissimo, rientra a chiudere, dimostrazione di quanta sia la voglia di portarsi a casa la vittoria.

Si fa male anche Benassi: D’Aversa si inventa Nunzella centrale con Ricci e Mazzocchi in fascia, è buttare il cuore oltre l’ostacolo. La Regia colleziona occasioni e angoli, ma per una notte a essere stregata, o benedetta, è la porta di Zommers.

I minuti di recupero sono quattro, nel mirino entra il prossimo derby: venerdì, al Tardini, col Modena. E il triplice fischio è lacrime e sollievo, Cap. Lucarelli scatta in campo. Dal cuore ultras un solo grido: grazie.

TABELLINO –

REGGIANA – PARMA 0 -2

Marcatori:23′ Giorgino, 30′ Baraye (P)

REGGIANA: Perilli, Pedrelli, Rozzio, Trevisan (71′ Sabotic), Mogos, Calvano, Angiulli, Nole’ (46′ Marchi), Bovo, Guidone (46′ Cesarini), Manconi. A disp: Narduzzo, Ghiringhelli, Spano’,Giron, Bonetto, Lombardo, Otin, Falcone. All: Colucci

PARMA: Zommers, Saporetti, Lucarelli (62′ Messina), Benassi (85′ Ricci), Nunzella, Scavone, Giorgino (52′ Simonetti), Corapi, Baraye, Mazzocchi, Calaio’. A disp: Coric, Fall, Miglietta, Melandri, Mastaj, Guazzo, Dodi, Evacuo.

Arbitro: Piscopo di Imperia

Ammoniti: Benassi, Giorgino (P), Bovo (R)

 

 

 

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