Alluvione, Rainieri (Lega): “Vista l’indagine della Procura, la Regione faccia chiarezza”

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“L’indagine penale della Procura della Repubblica di Parma, relativa alle omissioni e ai ritardi riscontrati durante l’alluvione che ha colpito nell’ottobre 2014 alcuni quartieri della città di Parma, vedrebbe coinvolti funzionari della Regione Emilia-Romagna, indagati per disastro colposo”, ragione per cui “la Giunta dovrebbe approfondire le responsabilità interne attraverso una minuziosa indagine”. A chiederlo il consigliere Fabio Rainieri (Ln) con un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale a cui ha risposto l’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo, nella seduta odierna della commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Manuela Rontini.

“Sarebbero iscritti nel registro degli indagati- ha precisato il leghista- per l’ipotizzato reato di disastro colposo, oltre al sindaco di Parma e al comandante della Polizia municipale dello stesso Comune, il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile, che, al momento dei fatti, ricopriva il ruolo dirigenziale di equivalente responsabilità all’interno dell’organizzazione regionale, dell’allora responsabile provinciale della Protezione civile, che attualmente ricopre l’incarico di dirigente regionale responsabile del Servizio coordinamento interventi urgenti e messa in sicurezza, e dell’allora dirigente regionale responsabile del Servizio tecnico di bacino, oggi in pensione”.

L’assessore Gazzolo, ha chiarito che “ad oggi le uniche informazioni disponibili riguardanti l’indagine che riguarderebbe funzionari regionali sono quelle riportate da organi di stampa”. Nel merito, quindi, “attendiamo le comunicazioni della Procura di Parma”.

Rainieri ha giudicato interlocutoria la risposta, dato che “al di là dell’indagine della magistratura, la Regione dovrebbe svolgere attenti accertamenti interni per verificare se qualcosa è stato sbagliato nelle procedure di allertamento e, nel caso, di chi farne emergere le responsabilità”.
Così come dovrebbe fare chiarezza, ha concluso il consigliere, “sulla mancata realizzazione delle casse d’espansione contigue al fiume Baganza, elemento finora rimasto nell’ombra”.

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