Operazione Venus, in manette ex poliziotto

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Le pene diventano definitive e per due uomini si sono aperti i cancelli del carcere di via Burla.

I carabinieri di Parma, su ordine della Procura della Repubblica ducale, hanno arrestato un 56enne, M.V., di origini pugliesi, ex poliziotto, poiché condannato ad una pena definitiva, residua, di 1 anno e 7 mesi di reclusione. L’uomo – nell’ambito dell’inchiesta Venus che scoperchiò il vasto giro che si nascondeva dietro i night – è stato riconosciuto responsabile di sfruttamento della prostituzione ed estorsione per fatti commessi in provincia di Parma dal 2008 al novembre 2011.

L’OPERAZIONE VENUS RACCONTATA NEL LUGLIO 2012 –  Dal Nicaragua in Italia. Da Managua, in cui nei mesi scorsi ha aperto un ristorante, a Parma. Dove ad attenderlo c’era un’ordinanza di custodia cautelare firmata da giorni. Era l’ultimo ancora in libertà tra i 26 finiti nella maxi operazione «Venus», scattata all’alba del 30 maggio.

Giovedì, al suo arrivo, a Loris Tonelli è stato notificato il provvedimento di arresti domiciliari. E ieri mattina il gestore del «Diana Park» era già seduto di fronte al gip Alessandro Conti per l’interrogatorio di garanzia. Quasi tre ore di faccia a faccia, bombardato dalle domande del giudice e del pm Roberta Licci. Un lungo botta e risposta durante il quale Tonelli, assistito dall’avvocato Franco Cavalli, ha ribadito nomi e accuse già messe a verbale durante le indagini.

Un’inchiesta puntellata dalle dichiarazioni del gestore del «Diana Park» e del suo collaboratore, il libanese Ali Yassine, ma fondata soprattutto su numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, accertamenti del Nucleo investigativo dei carabinieri, oltre che sulle affermazioni messe a verbale di altri titolari di night e di diversi clienti. Settanta gli indagati in totale, di cui 44 a piede libero. E sette locali messi sotto sequestro. Un’operazione in cui spiccano i nomi di poliziotti, carabinieri, vigili urbani e avvocati.

 

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