Jamaica chiuso su ordine della Questura. Il titolare: “Doppiamente vittime. Come può un locale difendersi da solo da risse e violenze in tutta la città?”

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Dopo l’ordine di chiusura per 30 giorni del Questore, per questioni legate alla sicurezza, dopo una rissa violenta che portò a otto persone denunciate, il locale Jamaica Pub, in via Reggio risponde.

Dal titolare del locale costretto alla chiusura arriva una precisazione e un appello attraverso una nota ai giornali locali: “La rissa del 5 luglio scorso è accaduta in strada e non davanti al locale, ma distante da esso, e non è nata dentro, come testimoniano le riprese delle telecamere chieste dalla Questura di Parma e consegnate; come emerso anche da sopralluogo della scientifica fatto la mattina stessa alle 6.00, che ha potuto verificare che i vetri, provenienti da una campana di vetro vicino Ponte Europa, e altro materiale sparso per terra era presente da Via Reggio altezza  Via Vasari e la rotonda di Ponte Europa, ben lontano dal nostro locale”.

Tra le tante risse ed episodi di disordine avvenuti in città e apparsi sui giornali “leggo il 18 febbraio 2017, VIOLENTA RISSA FUORI DA UNA DISCOTECA IN VIA EMILIO LEPIDO, non viene riportato il nome, diversamente dal nostro locale; 13 agosto, Far West in stazione; 17 maggio guerriglia urbana in S.Leonardo la violenza è alimentata dall’alcool, 22 maggio rissa tra spacciatori in Via Trento una trentina di persone si prendono a bottigliate; oltre innumerevoli episodi di aggressioni a Poliziotti, Vigili etc. che tentano di arginare questo fiume di violenza”.

Come può il personale e/o gestore di un locale arginare ciò? Come può difendersi? Come può evitare quello che accade in tutta la città a tutte le ore del giorno e della notte? Principalmente, che responsabilità ha di una situazione di  violenze reiterate che ci racconta la stampa essere presente in più parti della città? Siamo vittime di questa situazione, doppiamente vittime, visto quanto è accaduto al nostro locale“.

“L’ordine pubblico – conclude il titolare del Jamaica – non viene messo in discussione dalla presenza di un locale o locali ma dalla presenza di persone che sono dedite alla violenza e ad attività illecite”.

Misure di sicurezza, quelle della Questura e Carabinieri, volte solamente ad arginare fenomeni di violenza e disordine come in questa occasione. Ma quando a rimetterci sono anche le attività commerciali, i locali e i bar, il sostentamento della famiglia del titolare o dei suoi dipendenti, non si può che aprire una parentesi e chiedersi se si sta operando con le azioni e misure giuste, se si stanno tutelando tutti i cittadini.

Simili dinamiche e simili risvolti si avevano avuti anche per il bar Europa in piazzale Dalla Chiesa, davanti alla stazione, chiuso perchè diventato punto di aggregazione di extracomunitari “agitati”; i cui titolari si erano appellati alla città e alle forze dell’ordine, perchè “anche noi spaventati, anche noi vittime”. Attraverso le vie legali, appellandosi in Tribunale, è stata invece la risposta della proprietà dell’Open Shop 24 ore di via Bixio dopo l’ordinanza del sindaco che ne ordinava la chiusura per questione di ordine pubblico. Il Tar, in questo caso rivolgendosi a un’azione amministrativa e non della Questura che invece ne ha i poteri, aveva dato ragione al titolare, “illecita la chiusura”. Nella sentenza si leggeva: “non è compito del privato fare contrasto al degrado urbano, allo spaccio, al bivacco e molestie che caratterizzano il vicinato. Anzi, sarebbe proprio il titolare dell’esercizio “ad avere titolo a pretendere tutela dalle Forze di Polizia dello Stato e dalla Polizia Municipale””.

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