Marco Granelli, vicepresidente di Confartigianato e presidente del Consorzio Coimpa, è stato scagionato dall’accusa di turbata libertà degli incanti, falso materiale e ideologico e soppressione di atti veri lo scorso 30 maggio da parte del Gip di Parma Fiorentini.
Il Gip ha infatti accolto la richiesta del pm e archiviato le accuse che lo vedevano coinvolto nell’inchiesta sull’appalto da 8 milioni di Emiliambiente.
Le indagini hanno appurato che la firma sulla domanda di partecipazione alla gara avanzata dal consorzio d’imprese Coimpa non era dell’imprenditore edile Granelli, presidente regionale di Confartigianato e vicepresindente vicario nazionale della stessa associazione.
La posizione di Granelli è stata dunque archiviata perchè le prove portate non appaiono idonee a sostenere l’accusa, è passato da accusato a vittima della falsificazione della sua firma da parte di Aldo Perlini, collaboratore esterno di Coimpa, al fine di predisporre una nuova offerta economica che avvantaggiasse il consorzio. Perlini avrebbe confermato davanti al Gip, durante l’interrogatorio, la sua responsabilità, sostenendo di essere stato sollecitato a farlo più volte da Toscani e Pietralunga – si legge nella richiesta di archiviazione dell’avvocato difensore di Marco Granelli.
