Cherubini, la retromarcia di Di Marzio…

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(di Gabriele Majo, direttore responsabile di StadioTardini.it) – Come fa figo: La lotta per le investiture e il campo largo parte 2^, proprio come Il Padrino, nelle immediate ore che precedono Palermo-Parma. L’occasione per riprendere, in un secondo capitolo, la questione (non banale) dirigenziale, mi è offerta dall’articolo di Sandro Piovani uscito sulla Gazzetta di Parma di stamani, il secondo consecutivo nelle ore immediatamente precedenti una partita – se non decisiva come quella con lo Spezia, allorché fu Guglielmo Trupo su Parma Today ad informarci della continuità aziendale – per lo meno importante come quella di stasera al Barbera.

Ma prima di ragionare sul pezzo di Sandrone, che è uno al quale piace brigare con i giochi di palazzo fin dai lontani tempi del Ghiro, dobbiamo riportare, dandole la precedenza, la marcia indietro di Gianluca Di Marzio a proposito dell’approdo al Parma di Federico Cherubini: poco fa, infatti, un suo dispaccio “X” ci riferisce (ufficialmente) che il dirigente in scadenza con la Juve “non andrà al Parma Calcio: le parti non hanno trovato l’intesa. Il dirigente lascerà comunque la Juventus”.

Questo flash, sommato alle insistenti indiscrezioni dei giorni scorsi circa la conferma dello status quo, potrebbe, dunque, sancire la parola fine alla telenovela, anche se il presidente Krause, nelle sue sceneggiature, inserisce sempre dei clamorosi colpi di scena, per cui l’attenzione deve restare massima.

Proprio ieri Di Marzio, da me sollecitato via WhatsApp nei giorni scorsi,  – ve ne avevo dato conto nell’articolo sul siparietto Pecchia-Trupo durante la conferenza stampa di vigilia – mi aveva risposto: “Non ho sviluppi su quella storia, mi spiace. So che dovrebbe venire, ma non come ds, quindi non cambia molto che rinnovino gli attuali” e alla mia obiezione che gli attuali, stanno occupando tutte le varie posizioni possibili ed immaginabili nell’area tecnica, egli aveva aggiunto: “Non lo so, so poco altro, ma lui è un “Marotta” non è uomo di campo, non lo so…”.

Parlando di quello che avrebbe potuto essere, e non sarà, per lo meno con Cherubini – questo prestando fede a Di Marzio, ma come questa storia evidenzia, lui stesso (ogni tanto) si può sbagliare, e quindi, ribadisco, attenzione massima… – ho l’occasione per spiegare meglio il titolo di questa serie “Lotta per le investiture”, che ben si adatta al nostro caso, dal momento che, allora, per quelle vere, a contendersi il “potere temporale” erano il Papa e l’Imperatore, mentre, oggi, qualora fosse arrivato l’attualmente squalificato dirigente ex Juve, avrebbe unificato nella sua persona quelli che oggi sono i poteri bipartiti tra i due managing director, quello sport (Vaeyens) e quello corporate (Martines), come del resto avevo scritto nell’articolessa sulla rivoluzione Cherubini, ed era l’aspetto che più mi interessava, da appassionato della materia, giacché finora KK aveva sempre preferito la soluzione a due punte, anziché una sola (un solo DG o AD).

La stretta attualità, ossia la cinguettata di Di Marzio, non mi impedisce, comunque, di rimarcare, maliziosamente, come un’abile regia muova le proprie mosse prima delle partite, quasi a voler dare un contributo alle certezze di chi va in campo, perché non pensiamo che lo scopo sia volerle minare, facendo capire che chi decide oggi deciderà anche domani, con buona pace di tutti i pretendenti, si chiamino Napoli e Roma

Detto della “lotta delle investiture”, passiamo al “campo largo”: oggi, Piovani, nel proprio articolo, parla di futuro “che proseguirà con Mauro Pederzoli e il suo staff (Massimiliano e Mattia Notari e Domenico Aurelio): tutti sono in scadenza ma ormai è chiaro che il Parma si affiderà ancora a loro, con la supervisione di Roel Vaeyens (Managing Director Sport del Parma), per costruire la squadra del futuro. Ormai la trattativa è ai dettagli, che non riguardano gli aspetti economici o la durata del contratto, ma piuttosto i particolari dell’organizzazione del lavoro. Che naturalmente, con la Serie A, cambia un pochino…”

Intanto, caro Sandro, se nell’incipit – che è la parte nobile di un articolo – ci premetti “Ci siamo vicini, ma ancora non ci siamo. Tanto che scaramanticamente non scriviamo nemmeno a cosa siamo vicini”, poi non puoi scrivere apertamente Serie A nel capoverso riportato poco sopra… E in secondo luogo, se proprio vogliamo considerare Notari Jr sottoposto di Pederzoli (in effetti che il responsabile del settore giovanile risponda al direttore sportivo ci potrebbe anche stare), che ci azzecca Aurelio che di Pederzoli è pari grado, a tutti gli effetti, nella Femminile? Tutti costoro – Pederzoli, Notari Jr, Aurelio – sono, in organigramma, sotto il mananing director sport (Vaeyens).

Già nella prima puntata ho rimarcato come questa formula “campo largo” non mi convinca, perché ragionando in termini di meritocrazia, che ci azzecca il capo macchina della Femminile con la promozione in A della maschile? Se ci sarà il duplete, ossia anche il passaggio di categoria delle women, il di tutta l’erba un fascio, potrebbe anche aver senso, ma perché se si confessa il mio vicino di banco, dovrei essere assolto anch’io?

Poi, come detto, le valutazioni possono andare anche oltre i meri risultati (nel caso di Giovanili e Femminili, al momento più deludenti rispetto alla prima squadra maschile, anche se la Primavera maschile, pur lontana ben 19 punti dalla capolista Cremonese, potrebbe salire in Primavera 1 grazie ai play off, mentre la Femminile è a due punti dal secondo posto che vale lo spareggio con la penultima di A ) e toccare la gestione o altre tematiche, (anche quella comportamentale ed il duro vis a vis tra responsabile e tecnico della Primavera alla fine di Parma-Albinoleffe 2-3 non è detto passi inosservato), ma consorziare tutti in un unico blocco mi lascia abbastanza perplesso e se la dirigenza maschile potrebbe già ora, in anticipo, esser confermata, non so quanto sia funzionale per giovanili e femminili laddove tutto è in ballo.

Infine: Luca Ampollini sostiene che quella di Cherubini fosse una bufala colossale, per questo su una chat nella quale siamo ospiti entrambi abbiamo reciprocamente espresso le nostre opinioni sul caso, che sono, va da sé, divergenti. Luca, col dietrofront di Di Marzio, ha schivato la figura barbina, e questo gli va riconosciuto, visto che si era esposto prendendosi non pochi rischi in tempi non sospetti, ma di qui a dire che non ci siano mai stati contatti tra Cherubini e la proprietà ce ne passa, al di là del tanto lavoro svolto, della bontà delle fonti e degli incroci telefonici. Poi che la dinamica potesse esser la stessa delle voci che volevano Figaro Pederzoli alla Roma o al Napoli siamo tutti d’accordo… Gabriele Majo (direttore responsabile di StadioTardini.it)

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