New Tardini, quanto Denari nel rendering…

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(di Gabriele Majo, direttore responsabile di StadioTardini.it)Da quando il gruppo Krause non tiene più Denari, Franco è diventato molto attivo su Linkedin: naturale, penserete voi, starà cercando un nuovo lavoro e quello è il social più adatto alla bisogna. Peccato, però, che ogni post che sta pubblicando, con cadenza pressoché quotidiana, lo veda continuare a qualificarsi quale “Group President & Chief Direct Investment Officer at Krause Group”, con tanto di logo del gruppo di KK, dal quale, però, è uscito dal 7 marzo scorso, come StadioTardini.it ha tempestivamente fatto sapere alla comunità Crociata, ed una delle skill che un top manager sa, è che in caso di uscita da un’azienda, non è il massimo continuare a fregiarsi con la qualifica detenuta sino a poco prima.

Franco Denari ha lambito il mondo del calcio, perché, pur non facendo parte direttamente del Parma, era nelle posizioni apicali di quella sovrastruttura che coordina e controlla l’operato del club Crociato, ed in particolare si occupava delle grandi opere, ossia lo Stadio Tardini, di cui era una sorta di capofila del progetto o capo del capofila del progetto – le gerarchie non sono mai così ben definite tra controllori e controllati – e il Mutti Training Center, incluso il building (o ecomostro) ex Parmalat per il quale Kyle, suggestivamente quasi omonimo di Calisto, aveva investito abbastanza denari (in questo caso nell’accezione di soldi, quindi con la d minuscola), anche se lo stato dei lavori non mi pare avanzato (né partito).

Dicevo che Franco Denari ha lambito il mondo del calcio, ma non tanto da apprendere un concetto fondamentale di questo poco scientifico e molto stregonesco contesto, ossia che la scaramanzia la fa da padrona: e, come affermerebbe uno dei personaggi cult della pedata italiana, ossia il mitico Trap, al secolo Giovanni Trapattoni, non dire “Gatto se non ce l’hai nel sacco”.

E, nel caso dello Stadio Ennio Tardini, non mi pare affatto che allo stato il felino sia entrato nella gabbietta del tycoon americano, dal momento che, al di là delle rassicurazioni e dei blablabla degli amministratori – che da mesi danno per scontato, ai propri interlocutori nelle stanze più o meno segrete, e al grande pubblico dell’acquario, che la Conferenza dei Servizi sia una passeggiata di salute (ed altrettanto il successivo passaggio politico in Consiglio Comunale con in ballo la durata del diritto di superficie che potrebbe scendere dai 90 anni inizialmente pensati ai circa 60 coincidenti con il break even point (ma che affarone! ma che grande speculazione!) – di certo c’è che siamo sempre in attesa di Godot e poi semmai di godere, ma al momento non c’è di certo da gloriarsi perché l’obiettivo non è stato (ancora) raggiunto.

Adesso, di concreto, abbiamo il poco risparmioso rendering dell’archistar Zoppini, costato molti denari, con il quale Denari si è auto-ritratto per il post di cui Google offre questa traduzione automatica: “Con l’aiuto del super-architetto Alessandro Zoppini abbiamo trascorso innumerevoli giorni e notti per dare vita al nuovo stadio di Parma. Il nostro duro lavoro è stato finalmente ripagato e non potremmo essere più orgogliosi del risultato. E’ incredibile vedere come la dedizione e la perseveranza possano portare a risultati così grandi”. Sinceramente, ad ora, mi sfugge come il duro lavoro sia stato ripagato ed anche non vedo i risultati così grandi arrivati grazie alla dedizione e alla perseveranza. Boh ?!?

Proprio mentre stavamo componendo questo articolo, si è aggiunto, fresco fresco, un altro post su Linkedin di Franco Denari (che gli fischiassero le orecchie?): dopo aver dato un’occhiata alla rassegna stampa ed aver visto (e ripostato) il servizio della Gazzetta di Parma dal titolo: “Zero emissioni nel 2030: Parma ottiene l’ok della Commissione Ue” a firma di Monica Tiezzi – che si chiudeva così: “Guerra ha parlato del progetto del nuovo stadio Tardini come esempio virtuoso di una nuova progettualità condivisa con le istituzioni e sostenibile (col virgolettato a seguire del primo cittadino): Lo stadio avrà una copertura fotovoltaica e diverrà una delle più grandi comunità energetiche della città, ha spiegato. Strappando un sorriso e una battuta al moderatore dell’incontro Patrick Child: Molto bene e noi facciamo gli auguri alla vostra squadra di calcio per grandi successi.” – ha vergato così: “Congratulazioni al Sindaco di Parma Michele Guerra per tutto il duri lavoro svolto nella visione del nuovo Stadio di Parma. E’ bello vedere il lavoro di squadra e la collaborazione nel raggiungimento di un obiettivo comune. Continuiamo a metterci alla prova e a rendere questo stadio motivo di orgoglio per la comunità”, ponendo il proprio cappello sull’opera in fieri… Gabriele Majo (direttore responsabile di StadioTardini.it)

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