“Nessuno informato dei comunicati sindacali della dirigenza medica.  Chiediamo il pronto intervento della Magistratura o della Giunta Regionale”

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“Caso Esposito” e caos ospedale, un gruppo di medici si dissocia dalle ultime “note congiunte” e chiede un intervento urgente.

“Abbiamo letto con stupore il comunicato dei sindacati della dirigenza medica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma AAROI, ANAAO, CGIL Medici e CISL Medici sulla presa di posizione a supporto dei vertici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria. Ci teniamo a sottolineare che tale comunicato è stato divulgato a totale insaputa degli iscritti.

Da una settimana siamo sottoposti da parte della Direzione Aziendale a richieste di raccolta firme per sostenere Fabi e i “suoi” e non riteniamo che questo stile possa permetterci di lavorare serenamente. Sotto la direzione di Fabi vi sono state inchieste scandalistiche che hanno portato ad arresti e molte problematiche tuttora non risolte in diverse Unità, dal Pronto Soccorso alle Unità di Anestesia e Rianimazione, dalle Unità di Chirurgia ai laboratori vari.

E ora è emerso in modo eclatante l’intreccio con l’Università di Parma per il finanziamento di cattedre ad personam. Quello che è stato descritto come il “Caso Esposito” è nella realtà dei fatti il “Caso Fabi”.

E non ci bastano “contentini” che sono atti dovuti come il pagamento delle indennità accessorie, delle guardie, degli straordinari e essere addirittura dello stipendio. Sotto la Direzione “Fabi” Il franco confronto al di fuori della cerchia dei “soliti amici” non è mai esistito, la disorganizzazione è imperante, l’immobilismo decisionale fa da padrone e il “marcio” emerge a ogni angolo. Alcuni di noi votano a sinistra e altri a destra: riteniamo, però, tutti che i professionisti che lavorano in ospedale vadano rispettati come persone oltre che per le oro competenze, al di fuori di qualsiasi ideologia. E questo lo chiediamo in primis al Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini perché, anche chi di noi vota a sinistra, non può tollerare modi illegittimi di gestione del potere e sistemi clientelari.

Il fatto stesso che alla Direzione Sanitaria sia stata messa come Direttrice facente funzione una radioterapista scredita il ruolo dei Direttori Sanitari dell’intera Regione Emilia-Romagna e denigra anche le competenze di chi presso l’Ospedale di Parma si è sempre occupato di salute pubblica e non è mai riuscito né riuscirà mai a diventare Direttori Sanitario. Non siamo dei professionisti improvvisati che un giorno ci occupiamo di una specialità e l’altro giorno di un’altra o che acquisiamo competenze dai corsi on line. Finchè non ci sarà un cambio nella Direzione dell’Ospedale non intravediamo la possibilità di lavorare con serenità e non è pensabile che chi dirige l’Ospedale voglia dividerci in buoni e cattivi con prepotenza, badando solamente alla propria immagine (non certo alla sostanza delle cose) attraverso comunicati stampa scritti dalla Direzione stessa per fare credere alla cittadinanza e al Presidente Bonaccini che “va tutto bene”.

Qualcuno deve intervenire a nostra tutela: o la Magistratura in modo pronto oppure il Presidente Bonaccini e la Giunta Regionale.

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