“Nuovo” Stadio Tardini, Roberti: “Non riduciamo la questione a cavilli o interpretazioni. Mancano le condizioni”

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“A seguito delle dichiarazioni alla stampa del vicesindaco Bosi, ritengo doveroso chiarire alcuni aspetti di estrema rilevanza in merito alla vicenda del progetto per il nuovo stadio Tardini. 

La Segretaria Generale del Comune di Parma, non apponendo la propria firma sulla proposta di delibera di giunta relativa alla dichiarazione di pubblico interesse dell’opera, ha svolto correttamente il suo ruolo di garante della regolarità di una procedura della pubblica amministrazione.

A Lei va tutta la nostra stima e la nostra gratitudine per aver garantito il rispetto delle regole, recependo le numerose riserve emerse dalla Conferenza di Servizi, ma soprattutto il rilievo di ANAC, confermato anche dal Consiglio di Stato per un’analoga vicenda, e di conseguenza riconoscendo che la Società Parma Calcio 1913 S.r.l. non possiede i requisiti previsti dal Codice dei lavori pubblici per istruire una procedura come quella inerente al rifacimento dello stadio cittadino.

E’ inutile tentare di confondere le acque: la garanzia della correttezza dell’operato amministrativo, con le relative responsabilità, è attribuita dalla Legge al Segretario Generale del Comune, non certo all’ANCI o ai legali del proponente Parma Calcio.

Inutile tentare di ridurre il tutto ad un “cavillo” o alle diverse interpretazioni di una norma: la proposta di rifacimento del Tardini non può ottenere la dichiarazione di pubblico interesse perché mancano al proponente Parma Calcio i requisiti di idoneità tecnico-organizzativa ed economico finanziaria previsti dal Codice dei lavori pubblici.

Ma c’è anche un’altra ragione per cui non è possibile dichiarare il pubblico interesse: l’intera Conferenza di Servizi è viziata da conflitto d’interessi.

E’ bene rammentare infatti un altro increscioso capitolo di questa vicenda sempre più torbida e controversa: all’atto di recepire il verbale ed il parere “sostanzialmente” favorevole del Responsabile Unico di Progetto a conclusione della Conferenza di Servizi, la Giunta invoca (GC-2021-341 del 14/10/2021) l’art.20 del Regolamento comunale degli Uffici e dei Servizi.

Tale articolo riguarda l’astensione per conflitto d’interessi: ciò significa che un membro della commissione tecnico-amministrativa che si è occupata di valutare la proposta di rifacimento dello stadio era in conflitto d’interessi. Già da solo questo fattore è sufficiente per invalidare l’intero procedimento e ovviamente l’esito della Conferenza di Servizi.

Alla luce di queste considerazioni, la presunta interpellanza inviata dal Parma Calcio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sbandierata quasi come uno spauracchio, risulta irricevibile: manca infatti la condizione perché essa sia accolta, cioè che il procedimento a monte sia valido.

La facoltà di interpellare la Presidenza del Consiglio dei Ministri in caso di decorrenza dei termini, infatti, è prevista per tutelare il proponente che sia in regola con i requisiti e abbia presentato tutta la documentazione richiesta in una procedura che si sia svolta in modo regolare, ma si trovi di fronte all’inerzia o all’inadempienza dell’amministrazione comunale.

Di tutto si potrebbe accusare il Comune fuorchè di inerzia. Se c’è qualcosa di cui possiamo esser certi è che da parte dell’amministrazione comunale, e soprattutto di alcuni esponenti della giunta, c’è stata fin dall’inizio una corsa frenetica per esaudire in tutto e per tutto i desiderata del Parma Calcio. Quanto a garantire il rispetto delle norme e delle procedure, nonché tutelare il pubblico interesse, non possiamo accusarla di inadempienza grazie al responsabile e coraggioso operato della Segretaria Generale.

Dove starebbero dunque le legittime ragioni per rivolgersi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ci auguriamo sia impegnata in questioni più importanti? E in caso dovesse decidere di occuparsi di carenze di idoneità di un proponente o di un’amministrazione comunale, che in questa vicenda ha agito fin dall’inizio in modo frettoloso e non certo imparziale, auspichiamo che la Presidenza voglia tenere conto di tutte le evidenti riserve di legittimità finora emerse.

Così Roberta Roberti Consigliera comunale di Parma- Gruppo misto.

Le parole di Marco Bosi –  “Con la trasparenza che ha condiviso ogni passaggio dell’iter stadio sono a darvi gli ultimi aggiornamenti.

Come ho spiegato in commissione esattamente due settimane fa mi trovo nell’impossibilità di portare la proposta al Consiglio Comunale a causa di pareri tecnici contrastanti sull’inquadramento della procedura.
Da un lato il RUP (responsabile unico del procedimento) e il dirigente del settore Affari Generali, supportati da un parere di ANCI (associazione nazionale comuni italiani) ritengono che si tratti di concessione di lavori e che il Parma abbia quindi tutti i requisiti; dall’altro il Segretario Generale (che appone il visto di regolarità sulle delibere) ritiene invece che si tratti di concessione a prevalenza servizi e in questo caso, in base ad una recente sentenza del Consiglio di Stato, mancherebbero al proponente alcuni requisiti tecnici.
Questo ha impedito alla delibera di arrivare alla mia firma e quindi di andare in Consiglio Comunale. La legge dice che il Comune ha 90 giorni per esprimersi e questa scadenza era fissata il 21 di settembre scorso. Da quel momento il Parma Calcio ha avuto la facoltà di richiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di intimarci di esprimerci entro 30 giorni e successivamente, in caso non ottemperanza la decisione arriverà dalla Presidenza stessa, con la decisione che verrà quindi presa a Roma.
Il Parma Calcio ha attivato questa procedura e la mia speranza è che ciò porti a fare chiarezza su questa questione. Nelle scorse settimane io e il Sindaco ci siamo attivati presso ANAC al fine di avere un ulteriore parere che auspico sia l’ultimo passo per dare una direzione certa a questa vicenda. Le norme vanno sempre rispettate, ma queste non possono prestarsi a interpretazioni diametralmente opposte.
Io continuerò a chiedere che venga data una risposta certa e univoca sulla legittimità della procedura. Se il parere dovesse essere favorevole firmerò immediatamente la delibera e chiederò al Consiglio Comunale di esprimersi sulla mia proposta di pubblico interesse. Parma merita uno stadio moderno, attrattivo e sostenibile”.

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