Cargo a Parma, Europa Verde non ci sta: “Gli aerei che potranno volare su Parma dopo l’allungamento della pista avranno una stazza 8 volte superiore agli aerei che vi atterrano attualmente”

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Il Gruppo Europa Verde dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha presentato oggi un’interrogazione in Commissione Ambiente con cui ha chiesto alla Giunta regionale se intenda sostenere l’ampliamento della pista e la trasformazione in scalo cargo dell’aeroporto di Parma, progetto contestato da un comitato formato da cittadini e associazioni ambientaliste che lo ritengono rischioso per l’abitato circostante e assai impattante in termini di rumore e inquinamento atmosferico.

I Verdi inoltre hanno chiesto se la Giunta non ritenga opportuno valutare questo progetto nell’ambito di un esame complessivo del sistema dei trasporti aeroportuali regionali, in particolare nell’iter di discussione e approvazione del PRIT 2025. Infine, Europa Verde ha chiesto come la Giunta intenda far rispettare le numerose prescrizioni ambientali previste dalla VIA ministeriale, alcune delle quali condivise anche dalla Regione Emilia-Romagna.

L“Come hanno evidenziato numerose associazioni ambientaliste che dal 2018 seguono questo progetto, il piano di ampliamento e trasformazione cargo dell’aeroporto di Parma porterà ad un aumento esponenziale del traffico aereo sulla città sia in volume sia in portata. Gli aerei che potranno volare su Parma dopo l’allungamento della pista avranno una stazza 8 volte superiore agli aerei che vi atterrano attualmente, il che comporterà un impatto in termini di inquinamento acustico e atmosferico stimato dalle 8 alle 10 volte superiore a quelli attuali – afferma Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna -. La risposta dell’Assessore Corsini alla mia interrogazione ha confermato la volontà della Giunta regionale di sostenere questo progetto, che è stato inserito nel Piano regionale integrato dei trasporti-PRIT 2025 non ancora approvato dall’Assemblea legislativa, con l’obiettivo  di rafforzare i poli logistici ed economici del territorio circostante, senza tenere però in considerazione, come richiesto dai Verdi, un esame complessivo – in termini di impatto ambientale, emissioni climalteranti e consumo di suolo – del sistema dei trasporti regionali aeroportuali, costituito da ben quattro scali situati a breve distanza tra loro: Parma, Bologna, Forlì e Rimini. Come Verdi riteniamo che la gestione regionale dei trasporti e della logistica debba essere affrontato dando priorità non solo al posizionamento e alle necessità strategiche del tessuto industriale regionale, ma anche alla tutela del territorio e della salute delle popolazioni residenti. Inoltre c’è, non secondario, l’aspetto delle risorse finanziarie pubbliche a sostegno di questa rete aeroportuale: all’aeroporto di Parma, storicamente in deficit, sono arrivati dodici milioni di fonte statale per il progetto di allungamento della pista, mentre la Regione ha appena stanziato due milioni per quello di Forlì a compensazione dei mancati introiti dovuti alla pandemia Covid.

Nonostante la Giunta abbia confermato oggi che il sostegno economico regionale passerà attraverso una puntuale verifica della sostenibilità economica, territoriale e ambientale del progetto, Europa Verde resta contraria all’ampliamento dell’aeroporto di Parma per i servizi cargo, sia per la sua collocazione vicino a scuole e obiettivi sensibili, sia per motivi ambientali. In piena emergenza climatica investire nuove risorse per incrementare il trasporto aereo delle merci è un errore perché questa modalità di trasporto è considerata ad alta emissione di gas climalteranti. Bisogna invece investire sul trasporto ferroviario di merci e persone, come stanno facendo altri paesi europei come Francia e Spagna, i cui governi hanno recentemente votato a favore della sospensione dei voli su rotte che possono essere coperte dal treno in meno di due ore e mezza. Anche nel territorio parmense ci sono imprese, come Barilla e Conserve Italia, che stanno spostando gran parte delle proprie merci dal trasporto su gomma a quello su ferro.

Per questo riteniamo che i 12 milioni del Fondo di Coesione e Sviluppo (FSC 2014-2020) destinati allo sviluppo dell’Aeroporto di Parma sarebbero meglio impiegati nella costruzione di un sistema di trasporto merci su ferro ambientalmente più sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico ed economico, oltre che in linea con le principali politiche nazionali ed europee”.

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