Emilia Romagna, slitta a giovedì l’ordinanza anti-assembramenti

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Slitta a giovedì mattina, ed entrerà in vigore da venerdì, l’ordinanza della Regione Emilia-Romagna per limitare gli assembramenti e per inasprire le restrizioni previste dal fatto di essere in “zona gialla”, quella con le misure più blande, valide per tutto il territorio nazionale. 

“In queste ultime 24 ore  – spiega il presidente della Regione Stefano Bonaccini – mi sono confrontato con la nostra direzione sanitaria regionale, con tutti i sindaci dei Comuni capoluogo, tutti i presidenti di Provincia e tutti i prefetti dell’Emilia-Romagna. Ho avuto conferma della necessità di introdurre nuove misure per contrastare la diffusione del Covid. In particolare, per impedire assembramenti. Ritengo necessari anche controlli più stringenti con relative sanzioni per chi si ostina a trasgredire le regole.

La situazione di crescente emergenza, che si riflette nell’afflusso ai Pronto soccorso e nei ricoveri nei reparti Covid degli ospedali, esige purtroppo ulteriori restrizioni nelle attività. Così come la responsabilità e l’attenzione che la stragrande maggioranza dei cittadini sta continuando a dimostrare non può essere vanificata dall’irresponsabilità di una minoranza di persone.

Insieme ai presidenti Zaia e Fedriga, sentito il ministero della Salute, sto quindi predisponendo una specifica ordinanza regionale che intendo adottare nella giornata di domani.

La diffusione dei contagi va fermata, se non vogliamo rassegnarci a un carico che diventerà insostenibile per il sistema sanitario, al blocco totale dell’attività scolastica e all’attività lavorativa limitata ai soli servizi essenziali”.

Bonaccini si sta confrontando con i colleghi di Veneto e Friuli Venezia Giulia per definire misure omogenee. Si sta ragionando su questioni come le strade dello shopping, i cosiddetti ‘parchi commercialì (che erano sfuggiti per un interpretazione del dpcm alla chiusura dei centri commerciali) ma anche sulla modulazione degli orari di bar e ristoranti.

Venerdì sono attesi anche i dati del monitoraggio della cabina di regia del ministero della Salute: se i numeri si dovessero aggravare (come quello dei ricoveri, in costante aumento nelle ultime settimane) non è escluso che venga preso in esame un passaggio dell’Emilia-Romagna in una fascia con restrizioni più severe.

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