Ordinanza Regionale – Parma – Napoli aperta a 1000 tifosi

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L’amichevole tra Parma Empoli, un paio di settimane fa, è stata la prima gara post Covid aperta al pubblico. 1000 tifosi. Ed ha fatto scuola.

Pubblico presente, ancora mille persone, a Parma e a Reggio Emilia per le due partite – dei gialloblù ducali e del Sassuolo – del campionato di serie A di calcio in programma domenica 20 settembre e al Gran Premio di Formula 1 (fino a 13.147 persone) in programma dal 31 ottobre al 1^ novembre a Imola.

Con un’ordinanza firmata dal presidente Stefano Bonaccini, la Regione Emilia-Romagna concede la deroga al numero massimo di spettatori previsti per gli eventi sportivi di portata nazionale e internazionale.

L’opportunità è fondata su una precedente ordinanza regionale, a condizione che venga presentato dagli organizzatori un apposito piano per la sicurezza che garantisca l’applicazione di determinate misure anti-Covid, dal distanziamento e l’uso obbligatorio della mascherina agli accessi controllati, dalla sanificazione ai controlli fuori dalla struttura.

La Regione, dopo una approfondita istruttoria curata dall’assessorato alle Politiche per la salute – Direzione generale Cura della Persona, Salute e Welfare – ha valutato che le due società di calcio che ospitano le partite e la società Formula Imola S.p.A. abbiano presentato un piano nel quale sono rispettate le indicazioni previste dalle normative, prestando attenzione ai protocolli e garantendone l’applicazione rigorosa in vista dei diversi appuntamenti.

   Le prescrizioni per il calcio   
Per quanto riguarda le partite di calcio che si disputeranno domenica 20 settembre negli stadi di Parma e Reggio Emilia, potranno partecipare in presenza 1.000 persone a condizione che sia garantita dai gestori la vigilanza necessaria a evitare assembramenti durante l’ingresso, il deflusso e la permanenza del pubblico nel posto assegnato e in relazione all’utilizzo dei servizi igienici, nonché al rispetto del distanziamento interpersonale.

In particolare, sarà vietato assistere alle partite da postazioni in piedi, introdurre all’interno dello stadio striscioni, bandiere o altro materiale e vietata anche qualsiasi forma di contatto fra giocatori e spettatori alla fine della manifestazione. Inoltre, dovranno essere pianificati un numero congruo di varchi per l’accesso al pubblico in modo da evitare assembramenti nel momento del controllo temperatura e biglietti così come dovrà essere previsto uno scaglionamento a gruppi degli spettatori nella fase di deflusso al termine degli incontri tramite un programma definito, diffuso dallo speaker e coordinato dal personale di vigilanza accuratamente formato e dovrà essere garantita la presenza di un servizio di steward con il compito di assistere il pubblico e controllare il rispetto delle misure comportamentali.

La vendita di biglietti sarà esclusivamente on-line e/o in prevendita per evitare code e assembramenti alle biglietterie che dovranno essere chiuse al momento dell’evento.
Gli organizzatori conserveranno per almeno 14 giorni copia degli elenchi nominativi di coloro che hanno acquistato i biglietti, rendendoli disponibili su richiesta alle strutture sanitarie in caso di necessità di svolgere attività di contact-tracing.

Una decisione arruffata, improvvisa, a poco più di 24 ore dalla “prima”: società ora costrette a correre per aprire ai mille fortunati. Un passo importante, verso lo stadio aperto, almeno in parte.

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