Discoteche, nuova ordinanza – Capienza ridotta del 50% e obbligo di indossare sempre la mascherina

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Nuova ordinanza della Regione per contrastare il Coronavirus. E’ alla firma del presidente Stefano Bonaccini un provvedimento – in vigore dalle ore 13 di  domani – che affronta il tema discoteche. Naturalmente si parla di quelle ora in esercizio in Emilia-Romagna, cioè quelle che hanno le caratteristiche per essere aperte sulla base delle norme anti-contagio decise nelle settimane scorse, alla ripresa. Si ricorda infatti che le discoteche ‘al chiuso’ non hanno riaperto.

 Ecco il testo dell’ordinanza: ORDINANZA LINEE GUIDA DISCOTECHE N. 160 DEL 14 AGOSTO 2020-2

L’ordinanza prevederà che il numero massimo di persone che possono entrare non sia superiore al 50% della capienza massima normalmente autorizzata. E prevede l’obbligo di indossare sempre la mascherina all’interno del locale, compreso durante il ballo, ammesso, va ricordato, solo in presenza di piste all’aperto.

Altra novità che sarà introdotta dall’ordinanza è la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate dall’ordinanza stessa.

“Vogliamo evitare comportamenti che permettano al contagio di rialzare la testa- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Turismo, Andrea Corsini-. Per questo è necessario rafforzare prevenzione e controlli, un impegno che va di pari passo con lo straordinario lavoro che i servizi sanitari stanno facendo nei territori grazie all’azione di tracciamento dei casi di positività al virus”.

“Una stretta- concludono il presidente della Regione e l’assessore al Turismo- utile anche a evitare che divertimento e svago possano lasciare spazio ad atteggiamenti irresponsabili, anche solo di pochi, che possano vanificare il lavoro di questi mesi. A tutela dei giovani stessi, ragazzi e ragazze, che devono sapere di non essere immuni o al riparo dal virus”.

L’ordinanza nazionale –Ponta la stretta su discoteche e movida selvaggia. Sembra ormai certo che il governo, in accordo con i presidenti di regione, prenderà provvedimenti per chiudere le sale da ballo. Ad anticiparlo, in un’intervista a “La Stampa”, è stato il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che si è detto “convinto che dopo Ferragosto si arriverà alla chiusura in tutte le regioni”.

“Monitoriamo la situazione ora per ora – ha spiegato Boccia -. Se serve, numeri del contagio alla mano, riconvoco i governatori domani stesso e rendiamo una decisione, anche immediata. Vediamo”. Insomma, il provvedimento che chiude le discoteche potrebbe arrivare anche nelle prossime ore, onde evitare pericolosi assembramenti la notte di Ferragosto. “Con i colleghi Speranza e Patuanelli abbiamo fatto un discorso chiaro alle regioni: le discoteche per noi non andavano proprio riaperte, le linee guida del governo andavano in questa direzione. Come sappiamo le regioni hanno una loro autonomia, che hanno anche rivendicato, e quindi si stanno muovendo in ordine sparso. Noi gli diciamo: siete autonomi, assumetevi le vostre responsabilità”, ha aggiunto Boccia.

Non è chiaro invece quali provvedimenti l’esecutivo potrebbe prendere per contenere la “movida selvaggia”. Secondo quanto riferito due giorni fa dal “Corsera”, allo studio dell’esecutivo ci sarebbe un piano per limitare il pericolo di contagio tra i giovani, probabilmente limitando gli ingressi nei locali e rafforzando ulteriormente i controlli. Ma per ora si tratta solo di indiscrezioni.

Mascherine obbligatorie anche all’aperto?-Tutto dipenderà come sempre dall’evolversi della situazione epidemiologica. Il problema dei contagi ovviamente non riguarda solo la movida. Per questo, sempre stando alle indiscrezioni raccolte dal ‘Corsera’, se la situazione dovesse precipitare una delle misure che potrebbero essere adottate è quella dell’obbligo di mascherina anche all’aperto. Si tratta di un provvedimento che del resto è già in vigore in alcuni comuni italiani nonché in molte città europee alle prese con una recrudescenza dell’epidemia. Anche in questo caso tuttavia non si sono state prese di posizione ufficiali da parte dell’esecutivo.

 

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