Disservizi aerei e Coronavirus: cosa può fare l’utente?

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L’emergenza legata al Coronavirus si sta abbattendo sul nostro paese dilagando in tutti i settori, non soltanto in quello sanitario ma anche nell’economia. Le vite quotidiane dei cittadini sono state stravolte tra divieti, controlli, cambiamenti di abitudini.

Uno dei segmenti da subito più colpiti è stato quello del turismo in tutte le sue declinazioni: un comparto che si trova letteralmente in ginocchio tra cancellazioni e rinunce, sia per quanto riguarda le strutture che con riferimento ai mezzi di spostamento.
L’esempio tipico ci arriva dai voli aerei: in queste ore si assiste a cancellazioni, ritardi, compagnie che comunicano di aver chiuso le rotte sul nostro paese, divieto di muoversi dalla propria città di residenza con annesso obbligo di dover rinunciare ad un viaggio che, magari, era stato già prenotato da tempo.  

Cosa può fare l’utente in questa condizione sicuramente particolare e, come si dice in termini tecnici, di forza maggiore? Quali sono  suoi diritti? Cerchiamo di approfondire la questione visto che in rete c’è un bel po’ di confusione.

I diritti dei passeggeri per disservizi aerei legati all’epidemia

Esiste un Regolamento Comunitario, il numero 261 del 2004, che va a legiferare in materia di casi di cosiddetta “forza maggiore”quale questo che stiamo vivendo. Si parla in sostanza di disservizi aerei dovuti a questioni non legate direttamente alla volontà del vettore, di un aeroporto o del passeggero. Un’epidemia è chiaramente una causa di forza maggiore.

Partiamo subito dalla questione principale: chi può chiedere il rimborso per il biglietto aereo nel caso di volo cancellato a causa del
Coronavirus? Il tema è controverso in quanto un volo cancellato dalla compagnia dovrebbe dare sempre diritto di rimborso al passeggero: tuttavia sono molte le compagnie che facendo leva sul fatto delle circostanze eccezionali (che, lo ricordiamo, sollevano invece il vettore dal concedere il rimborso) non stanno prevedendo la restituzione ai passeggeri dei soldi spesi per il biglietto.

Attualmente il decreto dello scorso 2 Marzo va a stabilire che hanno diritto al rimborso tutti colori i quali non possono partire in quanto “
destinatari di un provvedimento di divieto di allontanamento nelle aree interessate dal contagio”. Area che ora è stata estesa a tutto il paese e quindi riguarda l’Italia intera.

Come richiedere un rimborso

Una situazione confusa e complessa al punto che sono molti gli utenti che non stanno ricevendo il rimborso pur avendone diritto. Il consiglio è quello di conservare tutta la documentazione (a partire ovviamente dal biglietto) e di farsi magare aiutare da figure specializzate.

VacanzaRovinata.it offre ad esempio un servizio gratuito di affiancamento sul tema per tutti coloro i quali siano incappati in questo problema: sul sito è presente un approfondimento su cosa fare nel caso di disservizio aereo dovuto al Coronavirus (per visionarlo clicca qui).

Ultimo aspetto da ricordare, al di là del rimborso in caso di mancato volo la compagnia deve comunque garantire la dovuta assistenza al passeggero che rimane a terra: si parla quindi di possibilità di ripartire con volo successivo; e di fornire pasti e bevande oltre che sistemazione nel caso disservizio che vada oltre la notte.  

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