Come l’architettura incide sulla nostra vita – L’esempio del Gelsomino, asilo o bunker nucleare? – FOTO

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“Considerazioni sull’incidenza dell’architettura sulla qualità della nostra vita. E sull’ipotesi di inappropriatezza di certe forme architettiniche per determinate strutture.

Nel caso in esame la scuola di infanzia “Complesso Gelsomino” di via San Remo 2/a a Parma…che con le sue forme e le sue linee fredde e anonime, a metà via tra l’opificio industriale e la centrale nucleare – ci sono addirittura gli oblò dei marziani – non sembrano avere nulla delle necessarie caratteristiche di “accoglienza del nido” per i piccoli che dovrebbero avere questo tipo di strutture.

Qui l’unico complesso che la struttura “complesso gelsomino” suggerisce è quello di disadattamento che può venire ai bambini dopo averla frequentata.

Solo il sapiente utilizzo del verde e dei giochi presenti nell’area esterna riescono a mitigare a fatica l’inadeguatezza – per usare un eufemismo – di questa struttura”.

Lettera firmata

2 Commenti

  1. Purtroppo gli architetti sono troppo attenti alle loro manie piuttosto che al reale utilizzo degli spazi. Guardate la differenza tra un asilo super come il “Mario Lodi”, vicino alla chiesa dello Spirito Santo in Via S.Eurosia, e questi moderni bunker.
    Stessa cosa accade nelle case di civile abitazione. Guardate “Parma Mia”, edifici destinati ad essere ruderi tra pochi anni. Niente tetto, facciate non protette….e l’elenco sarebbe lungo. Gli architetti, almeno molti di essi, dovrebbero calarsi dalla teoria alla pratica, valutando che costruire un edificio (e soprattutto una scuola) non deve essere un esercizio stilistico, ma un servizio tecnico efficace a chi abiterà lo stesso edificio.

  2. Sinceramente una lettera così accorata mi sarei aspettato di vederla accompagnata da foto di strutture brutaliste, ma in cuor mio speravo in qualcosa di più estremo, chessò un crossover tra Piacentini e Giger.
    Si tratta invece di un piacevole edificio dai colori pastello e certamente i bimbi AMANO gli oblò.
    Sembra la Scandinavia, sono deluso.
    Se il signor Lettera Firmata ha un bimbo turbato da quella struttura dovrebbe rivolgersi ad altri specialisti, prima che agli architetti.
    Però ripensandoci l’asilo Piacentini + Giger mi pare un’idea bomba. Quando ero piccolo avrei fatto carte false pur di andarci, ma magari oggi non funziona più così, vengono allevati come fiocchi di neve, unici, delicati, sensibili.

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