Pd: “Decreto crescita penalizza le piccole imprese, il governo riscriva la legge”

L'articolo 10 prevede che il beneficiario possa scegliere di ottenere uno sconto immediato di pari importo di cui dovrà farsi carico il fornitore. I dem, con una risoluzione, ne chiedono l'abrogazione perché "crea un effetto distorsivo del mercato"

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Il Decreto crescita, diventato legge a fine giugno, finisce nel mirino del gruppo regionale del Partito democratico, che chiede l’abrogazione dell’articolo 10 o comunque una riscrittura della norma perché penalizzante per le piccole e medie imprese. Lo chiedono con una risoluzione Paolo Calvano, primo firmatario, Stefano Caliandro, Mirco Bagnari, Luca Sabattini, Manuela Rontini, Alessandro Cardinali, Barbara Lori, Lia Montalti, Valentina Ravaioli, Gian Luigi Molinari, Marcella Zappaterra, Paolo Zoffoli, Gianni Bessi, Luciana Serri, Massimo Iotti, Antonio Mumolo, Giorgio Pruccoli, Enrico Campedelli, Nadia Rossi e Katia Tarasconi.

Il Decreto crescita, nel confermare le agevolazioni fiscali in caso di interventi antisismici e di efficientamento energetico sul patrimonio edilizio, modifica però le precedenti disposizioni, prevedendo che il beneficiario possa scegliere di ottenere uno sconto immediato di pari importo di cui dovrà farsi carico il fornitore, il quale potrà poi ottenere il rimborso sotto forma di crediti di imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione in cinque rate annuali di pari importo, oppure cedere tale credito di imposta ai propri fornitori. Una disposizione che, secondo i dem, “ha creato preoccupazione fra gli imprenditori, perché questo meccanismo comporta una disastrosa crisi di liquidità per centinaia di piccole e medie imprese e di artigiani”. ln Emilia-Romagna le imprese potenzialmente coinvolte dal nuovo meccanismo di riconoscimento degli ecobonus sono oltre 65 mila, di queste circa 48 mila sono artigiane con pochi dipendenti, quindi con dotazione finanziaria insufficiente a compensare interamente il credito di imposta ceduto.

Per questo Calvano e gli altri consiglieri Pd chiedono alla Giunta di impegnarsi “ad avanzare al governo la richiesta di un’immediata abrogazione dell’articolo 10 del Decreto crescita o, comunque, una riscrittura della norma in modo che non faccia ricadere sulle imprese l’onere finanziario dell’intervento e che eviti l’effetto distorsivo del mercato a svantaggio delle imprese di piccole e medie dimensioni; infine, a tenere monitorata la situazione delle imprese interessate dal provvedimento per raccogliere informazioni utili sugli impatti quantitativi e qualitativi del provvedimento”.

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