Parmigiano Reggiano ‘francese’: Lactalis acquisisce Nuova Castelli

0

La multinazionale francese Lactalis ha acquisito l’azienda Nuova Castelli che si occupa, tra l’altro, anche della commercializzazione del Parmigiano Reggiano. Dopo le polemiche e le proteste di Coldiretti e del Ministro Centinaio il gruppo d’Oltralpe ha portato a termine le operazioni per il controllo dell’azienda.

Con questa operazione la multinazionale francese, si legge in una nota, «rafforza la sua leadership nella distribuzione dei formaggi italiani Dop sui mercati internazionali, dove è già protagonista con una presenza commerciale e distributiva in oltre 140 paesi».

Il commento di Coldiretti – “Vigileremo su un blitz che potrebbe cambiare gli equilibri di mercato, mettere a rischio la competitività del sistema produttivo nazionale e aprire le porte alla delocalizzazione, come già purtroppo è avvenuto con la Parmalat. È quanto afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l’annuncio dell’acquisizione della Nuova Castelli da parte della multinazionale francese Lactalis che negli anni si è già comperata i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori e controlla circa 1/3 del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario.

 

La nuova Castelli è uno dei principali esportatori di Parmigiano Reggiano e con l’acquisizione la presenza francese in Italia si estende a prodotti nazionali a denominazione di origine (Dop).

 

Si è trattato – denuncia Prandini – di una vera e propria operazione lampo, messa a segno con la politica “distratta” dal confronto elettorale, che rischia di essere pagata dagli allevatori italiani ai quali la Lactalis ha infatti appena minacciato di ridurre unilateralmente il prezzo del latte alla stalla sottoscritto solo pochi mesi fa, in controtendenza rispetto all’andamento del mercato.

 

Ora devono essere resi pubblici tutti i termini dell’accordo e pretese adeguate garanzie sulle produzioni, sulla tutela delle denominazioni dalle imitazioni, sulla difesa dei posti di lavoro e sull’eventuale abuso di posizioni dominanti sul mercato lattiero caseario, strategico per il Made in Italy, conclude Prandini.

 

La tutela dei marchi storici è una necessità per l’agroalimentare nazionale dopo che ormai secondo Coldiretti circa 3 su 4 sono già finiti in mani straniere e vengono spesso sfruttati per vendere prodotti che di italiano non hanno più nulla, dall’origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione fino all’impiego della manodopera.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here