Via Mazzini, i lavori e la conseguente desertificazione: la denuncia di “Parma in Centro”

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La trasformazione di Via Mazzini darà un altro, pesante, irreversibile, colpo ai commercianti già in sofferenza nella nostra città.

Lo sostiene il comitato Parma in Centro in una nota.

“Prosegue a tappe forzate l’azione dell’Amministrazione di blindatura e conseguente desertificazione del centro storico.

Chiare sono state le affermazioni dell’Assessore Benassi: ne vuole fare un salotto, ma a spese di cittadini e residenti e fonte di grandi introiti per le casse comunali.

L’avvio dei lavori in via Mazzini, con relativi disagi, è l’antipasto di quello che sarà questa area dopo il restringimento, un’opera che costerà oltre 700 mila euro, interamente pagata dai parmigiani.

Un ulteriore appesantimento della mobilità privata, non prevedendo nemmeno una pista ciclabile, con un trasporto pubblico alimentato a Diesel, in barba alle nuove linee di indirizzo nazionali ed internazionali, a tutela della salute, che invitano ad abbandonare tale sistema di alimentazione.

Tutto ciò in nome di una pedonalizzazione finalizzata ad una economia del centro storico a base di pizza, birra e tramezzini, con buona pace di quel tessuto socio-economico che da secoli tutela l’identità e la tradizione della nostra città.

Segnaliamo a tale proposito che il quartiere Parma Centro negli ultimi anni si sta caratterizzando per una rapida trasformazione socio-demografica.

Un residente su 4 è straniero, ma se guardiamo alle fasce più giovani il rapporto è 1 a 3 se non 1 a 2,5 , con un incremento vertiginoso negli ultimi 5 anni.

Questo andamento fa si che, per il ben noto meccanismo della domanda e dell’offerta in campo commerciale, i famosi tavolini che dovrebbero essere la nuova opportunità economica del centro storico, secondo la nostra amministrazione, saranno al servizio non di ristoranti e bar tradizionali, ma di Kebab e ristoranti etnici.

Chiediamo, quindi, uno stop a questa ingiustificata trasformazione del cuore della città e l’avvio di una riflessione partecipata e condivisa con chi in questa zona della città vive e lavora”.

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