Imu e Tasi, tagli ai Comuni- Pizzarotti: “Vengogna! Onorevole Cavandoli risponderà in Consiglio”

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E i temuti tagli ai comuni sono arrivati. Si scaglia contro il maxiemendamento del Governo giallo-verde il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.

“Nel maxiemendamento Lega e 5 Stelle tagliano milioni di euro ai Comuni, vergogna! . scrive il sindaco Pizzarotti – È accaduto quel che avevamo già denunciato: la stagione dei tagli alle città e ai cittadini è ricominciata ed è incontestabile. Mancano oltre 100 milioni dei 300 che spettano ai Comuni nel passaggio dall’Imu alla Tasi, e non sono stati riconosciuti i 560 milioni relativi al taglio del dl 66, scaduto nel 2018. Quindi 660 milioni, non bruscolini! Sono soldi che Lega e 5 Stelle intendono tagliare nei servizi al cittadino e tenerseli a Roma.

Dicevano di essere il governo dei territori, delle periferie e dei cittadini, invece hanno compiuto tagli identici a quelli dei passati governi, non sono differenti in nulla. Anche Parma sarà colpita, ma già da adesso annuncio una battaglia politica assieme a tutti i Comuni italiani. Non un solo centesimo deve lasciare la nostra città. Non un solo centesimo. L’onorevole Cavandoli sarà chiamata a riferire in Consiglio Comunale dei tagli che, con il suo consenso e con quello del suo gruppo di maggioranza, vuole effettuare a Parma e ai parmigiani. Ci spiegherà perché da una parte dice di voler fare gli interessi della città e dall’altra ci toglie risorse per destinarle a Roma”.

”Quella venuta fuori dal maxiemendamento è una manovra punitiva per i Comuni. – commenta anche il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ad AdnKronos –Nonostante, infatti, si affrontino spese in molti settori statali, si privano gli enti locali di fondi dati per certi e di manovrabilità sulla spesa corrente. Una scelta incomprensibile, non lenita dagli sforzi pur fatti per la parte degli investimenti, una scelta alla quale ci auguriamo si possa porre rimedio da subito, già a gennaio. Un grave danno relativo alla manovrabilità degli amministratori, è quello provocato dall’innalzamento della soglia di accantonamento per il fondo crediti dubbia esigibilità. Con una novità, peraltro: che la quota da accantonare si riduce se si pagano in tempo le aziende. E’ un po’ come se il vigile punisse l’automobilista che passa col rosso, non togliendo punti della patente, ma privandolo del certificato rilasciatogli dalla parrocchia alla Comunione: si mettono in relazione cose che nulla hanno a che fare l’una con l’altra”.

Infine Decaro sottolinea lo sforzo mantenuto in manovra per finanziare gli investimenti anche dei Comuni. ”Ci sono, per fortuna, le risorse dovute per il bando periferie e bloccate con il milleproroghe – dice – e ci sono 400 milioni per le opere in tanti piccoli Comuni. È un bene, ma non basta. Anche perché, notoriamente, gli investimenti si fanno grazie alle idee e al lavoro delle persone. Non è possibile assicurare un percorso di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche senza poter contare su risorse correnti adeguate, ma anzi dovendo fare i salti mortali per mantenere servizi essenziali di welfare locale”.

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