Anti-spaccio: lancia la bici contro la pattuglia, arrestato giovane nigeriano. Controlli e allontanamenti della Polizia

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Servizi di controllo della Questura, nel pomeriggio di ieri, per verificare la presenza di eventuali clandestini sul territorio.

Numerossime le forze in campo, tra pattuglie di prevenzione crimine e uomini a cavallo inviati al Parco Nord: i controlli si sono concentrati prima in Oltretorrente, dove, grazie ai costanti controlli, la presenza di stranieri è diminuita secondo i monotoraggi della squadra Volante della Polizia di Parma.

Tra Viale dei Mille e Viale Vittoria, Piazzale Inzani e Piazzale Picelli, sono stati controllati tre stranieri, risultati regolari sul territorio, lo stesso al Parco Falcone e Borsellino.

Il controllo successivo in Via Venezia, nella zona del Penny Market, ha messo sotto la lente di ingrandimento alcuni extracomunitari: seppur pregiudicati sono risultati regolari sul territorio poichè richiedenti asilo.

In Ghiaia, è scattato un arresto:  un nigeriano del 91, notato in Pilotta, si è dato alla fuga e ha lanciato una bici contro gli agenti, scappando lungo la Pensilina, poi, per i dedali della Ghiaia. Bloccato sulle scale che portano in via Mazzini è stato ammanettato e condotto in Questura. Senza documenti, dalle verifiche è risultato avere piccoli precedenti: è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e incauto acquisto di bici.

L’uomo è regolarmente irregolare: la commissione rifugiati gli aveva negato la richiesta di asilo politico, ma lui ha fatto ricorso. L’udienza è stata fissata nel 2019, quindi poteva risiedere sul territorio, in attesa del responso della commissione. Ma lui, avendo condanne predecenti per droga, è stato accompaganto lo stesso al CPR di Torino ed espulso.

In tutto, da inizio settembre ad oggi il conteggio degli allontamenti è di sette espulsioni, quattro ordini di allontanamento del questore, una misura alternativa , una partenza volontaria, quattro soggetti trattenuti al CPR, un soggetto comunitario allontanato: si tratta di due cittadini marocchini, un libanese, un tunisino e un senegalese classe ’54 che ha ottenuto di trasformare l’espatrio in obbligo di firma e consegna del passaporto.

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