Consiglio comunale approva PSC per una “città senza periferie”. Bocciata mozione Lega per il ‘respingimento’ degli insetti come cibo non italiano

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Seduta fiume di Consiglio Comunale il 23 luglio in municipio che ha visto l’approvazione della Variante generale al Piano Strutturale Comunale presentato dopo un lungo iter tecnico e politico.

La seduta si è aperta con l’interrogazione del consigliere Campanini rivolta all’assessore Guerra in merito ai recenti concerti organizzati in Cittadella da un’agenzia privata con il contributo del Comune di circa 100.000 euro

‘Per molti mesi ci siamo interrogati su quale potesse essere la location ideale per concerti di queste dimensioni in periodo estivo e alla fine la più opportuna ci è sembrata la Cittadella’ risponde l’assessore Guerra. ‘L’agenzia è stata scelta perché ha presentato un programma al Teatro Regio con un contributo comunale di 100.000 euro già stanziato in delibera per le attività estive. Per rispettare la formula festival invece di spalmare le date e tenere impegnata la cittadella per un lungo periodo abbiamo concentrato in 4 giorni effettivi l’evento. 3 serate senza incidenti e di grande successo con pochi disagi limitati ad alcuni residenti.’ 

La Lega torna sul tema immigrazione con un’interrogazione a risposta orale rivolta all’assessora Rossi sulla regolarità della presenza di alcuni migranti tra i volontari della vigilanza scolastica e in particolar modo di un cittadino nigeriano. Laura Rossi ha sottolineato che il volontario iscritto per questo ruolo possiede un regolare permesso di soggiorno e che l’inserimento dei migranti nelle attività di volontariato fa parte di un progetto di utilità sociale nazionale.

‘Sarebbe meglio impiegare i soldi su chi gode di protezione internazionale e non illudere invece questi ragazzi’ conclude il consigliere Occhi portando il tema fuori dall’interrogazione con disappunto del presidente del consiglio comunale.

Dopo le comunicazioni personali di alcuni consiglieri fra i quali Paola Francesca Ranieri (Effetto Parma che verrà sostituita da Cristina Di Patria: 44 anni, romana, insegnante) e Maurizio Campari (Lega al suo posto Paolo Azzali, 53 anni, libero professionista) che hanno annunciato le dimissioni, la seduta e proseguita sulla discussione del PSC e di alcune delibere recenti.

‘Dopo 20 commissioni urbanistiche e molte votazioni si arriva a proporre un progetto nel pieno rispetto di ogni possibile considerazione. Una visione di città futura che non prevede periferie perché in ogni quartiere ci saranno servizi decentrati.

5 i pilastri di questo piano originariamente previsto per 300.000 persone ma ridotto a 200.000 sono: rigenerazione della città esistente, ridotto consumo di suolo (oltre 4 milioni di metri cubi di suolo riconvertiti da edificabile ad agricolo), sicurezza del territorio con particolare attenzione al piano idraulico e sismico, rete diffusa di servizi che trasforma il piano regolatore in un piano strategico con particolare attenzione alla vocazione turistica, competitività delle eccellenze produttive come l’agroalimentare, il farmaceutico ma anche il polo fieristico.’ ha spiegato l’assessore Michele Alinovi.

Dopo alcuni interventi di approfondimento tecnico e un dibattito aperto ai consiglieri con osservazioni critiche di esponenti della minoranza, la variante al Piano Strutturale Comunale è stato approvata.

“La nostra commissione ha proseguito un cammino partito da lontano – dichiara il capogruppo di Effetto Parma, Salzano- che ha fatto della Partecipazione e del coinvolgimento un pilastro fondamentale, mantenendo tale approccio e ammettendo al tavolo di discussione tutte le osservazioni pervenute anche quelle fuori tempo massimo per un totale di 325 osservazioni. Un percorso di conoscenza e di dialogo in piena sintonia con la nuova legge urbanistica regionale, per ripensare la città in modo nuovo, non più in termini di espansione, bensì di riqualificazione dell’esistente e per la prima volta di riduzione del consumo di suolo, senza però penalizzare gli insediamenti produttivi, valorizzando al massimo la nostra vocazione agroalimentare. Sarà un piano di riduzione dell’espansione, senza l’inserimento di nuove grandi superfici di vendita, dopo anni di bulimia edilizia, che tiene conto delle mutate condizioni socioeconomiche e di una mutata sensibilità sui temi di sviluppo urbanistico. Un cambio di rotta rispetto al passato; una Parma Sostenibile, uno sviluppo armonioso e omogeneo per una città che risponda alle reali esigenze dei propri cittadini”.

In una nota congiunta i gruppi consiliari di opposizione Partito Democratico, Parma Protagonista e Parma Unita-centristi fanno sapere che ‘Per il rispetto al lavoro fatto in commissione e alla città abbiamo garantito il numero legale alla votazione sulle osservazioni al psc, laddove la maggioranza aveva in aula solo 16 consiglieri (sindaco incluso),insufficienti a garantire la regolare votazione. Da parte nostra ribadiamo il rispetto totale per il ruolo del Consiglio comunale, sperando che non ci sia una seconda occasione.’

“Condividiamo con convinzione il principio di limitare il consumo di suolo che caratterizza questo Psc, – comunica il senatore leghista Maurizio Campari- ma siamo scettici sulla decisione del Comune di declassare quasi 900.000 di m2 ad uso produttivo e/o artigianale su cui dovevano nascere i capannoni di SPIP 3 / SPIP NORD-RAVADESE, retrocedendoli a terreni agricoli. Questi terreni appartenevano fino al fallimento alla società SPIP SpA, controllata al 95% dal Comune di Parma, ma oggi sono in mano al Tribunale di Parma che li sta gestendo attraverso i propri curatori fallimentari. Declassarli equivarrebbe ad abbassarne il valore: una mossa che potrebbe esporre il Comune a rischi di ricorsi legali sia da parte del Tribunale, che dei creditori o di chiunque si possa sentire danneggiato da tale decisione. Questo aggiungerebbe un ulteriore danno alla già evidente sciagura dell’”affare SPIP”. “C’è anche una questione di principio – aggiunge Campari -: se SPIP fosse ancora di proprietà del Comune o se fossimo certi che i costi di questa operazione potessero ricadere sul Comune sotto forma di risarcimenti ed indennizzi, dubitiamo che la scelta sarebbe quella di abbassarne il valore tramite declassamento.  Probabilmente anche la Corte dei Conti, in quel caso, avrebbe qualcosa da dire. Allora non dovremmo farlo nemmeno oggi sapendo che questa decisione può provocare danni ad altri. Sarebbe un colpo basso e le istituzioni non dovrebbero fare colpi bassi”.

Chiudono la seduta del consiglio comunale due mozioni a firma Lega: una relativa alle modalità di svolgimento della Festa del Patrono della città il 13 Gennaio,giorno di Sant’Ilario, con la proposta di agevolare mercatini e iniziative commerciali come avviene in altre città vicine per coinvolgere la cittadinanza e attrarre turisti ma il gruppo di maggioranza solleva obiezioni sulla fattibilità e vota contro respingendo la mozione.

La seconda, sempre a firma Lega, contro la normativa nazionale in vigore dal 1 Gennaio 2018 che prevede l’introduzione del cosiddetto Novel Food tra le produzioni italiane. Fra diverse tipologie di cibo sono inseriti anche insetti commestibili che entrano così a far parte della filiera nazionale.

Secondo il gruppo consiliare leghista questo andrebbe a turbare la tradizione enogastronomica del Made in Italy e in particolar modo quella del nostro rinomato territorio e pertanto andrebbe disattesa la legge nazionale per impedire che tradizioni straniere ‘contaminino’ la nostra eccellenza.

Anche in questo caso il gruppo di maggioranza di Effetto Parma dissente e vota contro non senza un pizzico d’ironia dei consiglieri intervenuti:

‘Leggendo la Mozione noto una certa confusione dei consiglieri della Lega sul tema, forse causata dalla scarsa comprensione del Nuovo Regolamento Europeo a cui fanno riferimento-dice il capogruppo EP Salzano- Quando si parla di liberalizzazione si fa in realtà riferimento alla commercializzazione all’interno dell’Unione Europea e non all’introduzione di un’area Schengen per insetti che provengono da altri paesi del mondo. Perdonate la battuta ma il nuovo regolamento dice chiaramente che per essere introdotti nel UE tali insetti devono soddisfare gli elevati requisiti di sicurezza alimentare europea attraverso una rigorosa valutazione scientifica da parte dell’ EFSA. 

Efsa che, vorrei ricordare, nel 2015 emise un profilo di rischio che certificava gli stessi  rischi di esposizione ad agenti patogeni e di infezioni tra allevamenti della ns tradizione e del Novel Food se allevati nel rispetto delle normative sanitarie vigenti.

Non mi stupisce la chiusura “mentale” della Lega al diverso mascherata da una  goffa forma di protezionismo, rivolta più alla conquista di un titolo sul giornale e qualche facile consenso che alla discussione nel merito.

Si parla nella mozione di produzione a km zero, cercando di far leva sulla sostenibiità  omettendo l’enorme impatto ambientale con le emissioni di CO2 degli allevamenti intensivi da una parte, tralasciando dall’ altra la possibilità che gli allevamenti di insetti possano rappresentare una fonte alternativa di proteine capace di soddisfare il fabbisogno sempre crescente della popolazione mondiale. Che questo fabbisogno interessi parti del mondo distanti da noi forse risulta essere discriminante? 

I Consiglieri della Lega dimenticano forse il tema principale di Expo 2015 svoltosi in piena area padana “Nutrire il Pianeta” e molto probabilmente hanno rimosso siano stati serviti alimenti a base di insetti all’ interno dei padiglioni.

Sorrido nel pensare alle specie invasive (prima gli insetti italiani?) e alla apocalittica visione della Lega e rispondo ricordando che la movimentazioni delle merci e delle persone comporta la possibilità di introdurre “nuovi rischi” anche inconsapevolmente. Pensiamo alla Xylella che sta infestando gli ulivi del Salento arrivata in Italia attraverso una pianta ornamentale del Costarica per una esposizione.

Ritengo quindi un allevamento, considerando gli alti standard di sicurezza imposti, possa ritenersi molto meno pericoloso rispetto ad accidentali azioni compiute dall’ uomo.’

Anche l’assessore Casa è intervenuto sull’argomento sottolineando che ‘non è vero che Parma è citta della gastronomia grazie solo alla sua cultura e storia gastronomica, ma lo è grazie al dossier che abbiamo presentato, se no anche la città di Alba avrebbe ricevuto tale titolo prima di noi. Parma quindi deve essere punto di riferimento per la valorizzazione di qualsiasi prodotto alimentare anche se non appartiene alle nostre tradizioni’.

 

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