Insospettabili spacciavano a giovanissimi, 27 arresti e 9 denunce: c’è un fidentino

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27 misure di custodia, nove persone denunciate tra cui una residente a Fidenza, 150 segnalate e oltre 4 chili di stupefacente sequestrati tra hashish, cocaina ed eroina. Sono alcuni numeri dell’imponente operazione antidroga, coordinata dalla Procura con il pm Emilio Pisante e condotta dai carabinieri della compagnia di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), culminata nei giorni scorsi con un blitz che ha visto 80 militari in campo con l’ausilio di un elicottero dell’Arma.

L’attività investigativa, scattata a fine 2016 e proseguita per oltre un anno, ha messo fine alla fiorente attività di spaccio avviata da un gruppo di persone, italiani e stranieri (alcuni nel frattempo espulsi dal nostro paese), che aveva come “base logistica” in particolare la zona di via Illica a Fiorenzuola.

Tanti di loro erano i classici “insospettabili”, residenti nella cittadina valdardese con famiglia e una regolare attività lavorativa, mentre altri arrivavano dal milanese nel piacentino per cedere lo stupefacente. L’operazione si è estesa anche al lodigiano, al bresciano e alla provincia di Reggio Emilia, dove sono stati individuati alcuni “fornitori” ai quali gli spacciatori locali si rivolgevano in caso di necessità.

Tra i numerosi acquirenti anche una ventina di giovanissimi studenti, fra cui alcuni minorenni: lo spaccio, come spiegato dagli inquirenti, avveniva infatti anche in prossimità delle scuole. Per acquistare un grammo di cocaina servivano 80-90 euro, 30 per un grammo di eroina e 10 per uno di hashish: vastissimo il giro di spaccio, che poteva arrivare – è stato spiegato – anche a 300 cessioni di stupefacenti al giorno, per un guadagno di migliaia di euro.

“Un’operazione molto sentita dalla popolazione – hanno evidenziato il Comandante Provinciale dell’Arma Colonnello Corrado Scattaretico e quello della Compagnia di Fiorenzuola Maggiore Biagio Bertoldi – che ci ha permesso di disarticolare la principale piazza di spaccio operante a Fiorenzuola. Oltre agli spacciatori che operavano in città siamo riusciti anche a risalire al livello superiore, identificando i fornitori”.

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