Rocca dei Rossi di San Secondo- Il grido d’allarme di Comune e Soprintendenza: “Si sblocchino 650 mila euro dal patto di stabilità”

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Il maniero, accreditato sul portale Art Bonus, necessita di urgenti interventi strutturali. Dall’Amministrazione la richiesta dello sblocco di 650mila euro, fermi per i vincoli sul patto di stabilità.

 Da alcuni anni infatti il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura per favorire il mecenatismo verso il patrimonio culturale, una “chiamata alle arti” a cui da oggi aderisce anche il Comune di San Secondo Parmense.

Un grido d’allarme, quello lanciato dal Comune della bassa e dalla locale Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, rivolto a tutti gli amanti della Rocca dei Rossi che necessita di consistenti interventi strutturali, che non consentono ulteriori indugi. «A breve partiranno alcuni lavori sul tetto del castello grazie a fondi ministeriali e comunali – fa sapere l’Amministrazione comunale di concerto con la Soprintendenza di Parma -, ma per quanto superino complessivamente i 100mila euro, rimangono assolutamente inadeguati per portare in totale sicurezza il prestigioso castello, che non può più permettersi di attendere a lungo».

Dal 2012, infatti, come noto, il Comune combatte per ottenere lo sblocco totale del rimborso assicurativo ancora da spendere nella misura di 650mila euro, fermo per i ben noti vincoli nazionali sul patto di stabilità. Ma non è finita qui: «Questo serio grido d’allarme non vuole essere solo una “sparata giornalistica” per lavarsi la coscienza – dichiara il Sindaco Antonio Dodi -, è infatti nostro stile non solo porre il problema della sopravvivenza della nostra amata Rocca, ma anche indicare le due possibili soluzioni che vanno perseguite: in primis, come già ribadito altre volte, chiediamo una mobilitazione degli enti a noi sovraordinati per permetterci di investire i nostri soldi a beneficio di questo patrimonio collettivo: non chiediamo soldi, chiediamo solo di essere lasciati liberi di agire e subito».

«In secondo luogo – conclude Dodi -, ma non secondo per importanza, abbiamo provveduto ad accreditare sul portale Art Bonus (artbonus.gov.it) la struttura: chiunque potrà così vestire i panni del mecenate, contribuendo a salvare questo edificio di indiscusso interesse storico artistico usufruendo di un importante credito d’imposta, pari al 65% dell’importo donato, concordando un intervento con noi nel limite delle proprie possibilità. Solo se il territorio saprà fare squadra potremo rivedere la nostra Rocca tornare a splendere».

 

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