Nomina della Meschi al Maggiore, rinviato a giudizio Loris Borghi (con la Meschi stessa e Grisendi)

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Concorso in abuso d’ufficio: questa l’accusa contestata all’ex rettore dell’Universita’ di Parma, Loris Borghi, a Tiziana Meschi e all’ex direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria Leonida Grisendi.

La “nomina” sotto la lente di Finanza e Procura, quella della Meschi a capo del reparto di Medicina interna e lungodegenza clinica, poi alla guida del dipartimento medico geriatrico riabilitativo. La prima nomina necessaria per ottenere la seconda, arrivata due mesi dopo l’insediamento nella prima, nel febbraio 2014.

Ruoli ricoperti da Borghi, nel mentre divenuto Rettore dell’Università. L’allieva che prende il ruolo del maestro, una “conoscenza trentennale fatta di stima reciproca” dicono loro, “sono conviventi” dice l’accusa, fatta di testimonianze e celle telefoniche che ne attestano la vita comune.

Secondo l’accusa, vi erano altre persone più accreditate, per questi ruoli. Ma Borghi voleva la Meschi, prima ricercatrice poi professore aggregato, e ha imposto a Grisendi, deputato per legge a farlo, di effettuarne la nomina.

Ora la chiusura delle indagini: gli indagati potranno chiedere di parlare con il PM Ausiello, poi arriveranno eventuali rinvii a giudizio, eventuali archiviazioni.

La stessa accusa, per una situazione analoga, è mossa a Borghi nell’ambito dell‘inchiesta Pasimafi, scandalo sulla sanità che ha portato dietro le sbarre il “mammo” della terapia del dolore Guido Fanelli insieme a una lunga serie di medici e imprenditori farmaceutici e condotto alle dimissioni lo stesso Borghi.  

Secondo la maxi inchiesta, i cui sviluppi sono ancora tutti da scrivere, Borghi con un “blitz dal nome Allegri”, così dice in una intercettazione con il boss della terapia del dolore, avrebbe pilotato il concorso per l’inserimento a titolo definitivo del delfino di Fanelli nel sistema universitario ospedaliero.

 

 

 

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