Ponte sul Po chiuso per danni alla struttura: esercito dice no al ponte di barche. Pd e Lega Nord chiedono urgenza alla Regione

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Incontro questa mattina in Prefettura per parlare del ponte di barche che dovrebbe alleggerire il traffico e limitare i disagi in attesa della riapertura del Ponte sul Po a Casalmaggiore.

Presenti all’incontro il presidente della Provincia, Filippo Fritelli, e il sindaco di Colorno, Michela Canova.

Ai rappresentanti dell’amministrazione è stato comunicato che l’esercito non potrà realizzare l’opera a causa di ragioni logistiche: troppo grande la distanza tra le sponde del grande fiume e l’esercito dovrebbe disporre di mezzi importanti per la realizzazione.

Gli amministratori locali tuttavia non ritengono chiusa la proposta. Se infatti il ponte verrà chiuso completamente per un anno, come il programma dei lavori prevede, si potrebbe pensare alla realizzazione del ponte di barche con altri mezzi e risorse.

Giusto ieri, 25 settembre, il Consiglio Provinciale aveva fatto emergere nuove difficoltà e danni riscontrate nelle travi del Ponte sul Po.

Lori e Iotti (PD) interrogano la Regione: “Risolvere i disagi”

Interrogazione urgente in Assemblea Legislativa. La Regione è al lavoro per valutare interventi che migliorino gli spostamenti dei pendolari.

“La chiusura del ponte sul Po Colorno-Casalmaggiore sta causando gravi ripercussioni sulla viabilità stradale della zona e tantissimi disagi ai lavoratori e alle aziende della zona. Abbiamo discusso in Assemblea legislativa un’interrogazione urgente alla Giunta nella quale chiediamo notizie sulla situazione e interventi rapidi per la soluzione dei problemi”. A darne notizia sono i consiglieri regionali PD Massimo Iotti e Barbara Lori.

“In merito alla situazione specifica del ponte, l’assessore regionale Raffaele Donini ha spiegato che dopo alcuni rilievi, sono in corso le indagini sullo stato corrosivo del manufatto e che quando saranno disponibili i risultati delle analisi e individuate le cause del degrado, si potranno definire le modalità di intervento per rispristinare la struttura. – riportano Iotti e Lori – Nel frattempo, si ritiene opportuno avviare un’interlocuzione tra le Regioni Emilia-Romagna e Lombardia per intensificare i servizi di trasporto pubblico e, coinvolgendo anche il Governo, verificare lo stato degli attraversamenti sul Po che consentono il collegamento tra le due regioni”.

“Il ponte sul Po a Colorno – ricordano i consiglieri – è stato dichiarato con urgenza off-limits fino a data da destinarsi. Ancora non risultano ipotesi sulla riapertura. Oggi chiunque debba andare da Parma a Casalmaggiore o viceversa, impiega almeno mezzora in più e può percorrere il ponte che collega Boretto a Viadana oppure passare dal ponte Verdi a Ragazzola di Roccabianca, rischiando ritardi ancora maggiori a causa del senso unico alternato per lavori. La situazione per chi viaggia quotidianamente su queste strade è davvero insostenibile. Con la nostra interrogazione abbiamo voluto porre formalmente all’attenzione della Giunta tutte le problematiche connesse a questa situazione”.

Fabio Rainieri di Lega Nord, invece, chiede stato di emergenza e che siano trovati presto i fondi necessari per i lavori. 

“Forse non si è ancora capito in Regione Emilia-Romagna e al Governo ma è come se i ponti sul Po in Emilia occidentale abbiano subito un cataclisma, come un’inondazione o un terremoto. Bisogna quindi agire come quando si è di fronte a una catastrofe di quel genere utilizzando risorse economiche straordinarie e trovando soluzioni urgenti”.  Questo il commento che ha rilasciato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega nord, Fabio Rainieri, a seguito del dibattito che si è tenuto nell’aula assembleare regionale sulla grave situazione di disagio che riguarda i vari ponti sul Po dopo la chiusura totale di quello tra Colorno e Casalmaggiore.

“Gli effetti economici e sociali di questa situazione di disagio sul territorio sono infatti devastanti come se vi fosse stata una catastrofe – ha quindi proseguito il Consigliere regionale del Carroccio – L’aggravante è che la catastrofe non è stata causata da un evento imprevedibile ma da un ammaloramento di infrastrutture importantissime a causa dell’incuria delle amministrazioni pubbliche competenti. Ora è inutile tentennare parlando di tavoli e di programmazione che si sarebbero già dovuti fare in passato per evitare questa situazione o ipotizzando soluzioni di emergenza che dopo poco diventano irrealizzabili. Si devono trovare subito tutti i soldi necessari sia per le soluzioni di emergenza sia per impedire che in futuro ci si ritrovi di nuovo in questa condizione da terzo mondo. E proprio per questo bisognerebbe una volta per tutte capire che occorre un nuovo attraversamento autostradale del Po da realizzare completando la bretella Tirreno Brennero”.

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