E’ una morte silenziosa e senza bisogno di un perché quella avvenuta al civico nove di Via Galvani, un “cul de sac” di fronte al Maggiore che un tempo ospitava il centro per l’impiego.
Allertati da odori sgradevoli e macchie al muro, i vicini di casa hanno chiamato i vigili del fuoco, cui e’ toccata la misera scoperta.
Un 65enne, che abitava nell’appartamento da sempre, prima coi genitori, portati via dagli anni, poi solo, ex fattorino in pensione, era morto da almeno una settimana.
Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, giaceva tra cibo a metà’, un frigorifero vuoto e senza corrente elettrica, un balcone invaso dai rifiuti.
L’uomo, che i vicini occasionalmente vedevano a spasso in bicicletta, non riceveva mai alcuna visita. Inutile il lavoro della scientifica, se lo e’ portato via un malore, in una città che ha sempre troppa fretta per fermarsi ed evitare che si possa ancora morire di solitudine.
