Tar boccia appalto Iren per raccolta rifiuti: contratto e risarcimenti per i secondi classificati

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Il Tar di Parma ha bocciato l’esito della vittoria della gara d’appalto assegnata da Iren, delegazione ambiente, a Emc2 onlus, Il Ciottolo onlus, Cabiria, Oppimitti Costruzioni e ribalta l’aggiudicazione per il servizio di raccolta rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi oltre che per il lavaggio contenitori.

Il bando, del novembre 2016, era stato vinto dal gruppo di imprese composto dalle cooperative Emc2 onlus, Il Ciottolo onlus, Cabiria, Oppimitti Costruzioni. La sentenza del Tribunale amministrativo, interpellato con il ricorso del gruppo di imprese che si è aggiudicato il secondo posto- cooperative Ati Archimede e San Germano- ha dato ragione ai ricorrenti annullando il contratto di durata biennale del primo gruppo.

I ricorrenti si erano visti in un primo momento bocciare il ricorso dal Tribunale, ma successivamente il Consiglio di Stato ha ritenuto necessario l’intervento evidenziando alcune criticità nella procedura della gara come la mancanza di tutti i requisiti dei vincitori per presentarsi: le imprese infatti vantano un’ iscrizione all’Albo nazionale dei gestori ambientali inferiore a quella richiesta per poter eseguire la quota di servizio che, nel bando di gara, loro stesse affermavano di voler assumere.

Ora Iren dovrà far subentrare nel contratto i secondi classificati e risarcirli per il mancato guadagno. Si tratta di un risarcimento da quantificarsi, che rischia di essere elevatissimo, considerato il valore dell’appalto: quasi 441mila euro per il biennio.

 

1 commento

  1. CGIL PARMA
    Le notizie degli ultimi giorni sulla sentenza del Consiglio di Stato confermano ancora una volta che la gestione degli appalti sulla raccolta rifiuti da parte di Iren non può proseguire così.

    L’assegnazione di una parte del servizio di raccolta di un appalto iniziato alla fine del 2016 viene annullata, con un pesante risarcimento a carico di Iren che rischia di ricadere ancora una volta su lavoratori e cittadini.

    I lavoratori impegnati in quel servizio sono più di cento e nel 2016 hanno dovuto sostenere, insieme ai sindacati di categoria, un percorso travagliato per vedersi garantita l’applicazione del contratto di settore, visto che i ribassi sugli importi a gara tendono a scaricare sui lavoratori e sulla qualità del servizio la ricerca del massimo profitto della committente Iren. Ora, dopo pochi mesi, si ritrovano a dover ancora discutere sul loro futuro. Iren, che è concessionaria del servizio pubblico, a Parma ha esternalizzato la quasi totalità del lavoro anche con una parte considerevole di affidamenti diretti che sollevano molte perplessità. È inaccettabile che chi si aggiudica una concessione per un servizio pubblico possa poi affidare quel servizio a terzi lucrando sulle differenze del costo del lavoro perché è evidente che il sistema degli appalti scarica sui lavoratori e sulla qualità del servizio offerto ai cittadini la compressione dei costi. Lo sforzo dei sindacati confederali e di categoria in questi anni è andato proprio in questa direzione e l’accordo siglato con Atersir lo scorso anno prevede regole più chiare sui bandi di gara per le concessioni, bando che per la provincia di Parma è atteso a breve.

    I lavoratori di Iren dall’altra parte vedono un’azienda concentrata in processi di espansione ma sempre più disorganizzata e molti sono i fronti aperti che non trovano risposte adeguate: Iren ha disdettato tutti gli accordi aziendali dichiarando di voler armonizzare i trattamenti del gruppo (in realtà ridurre i costi), compreso quello sulla formulazione degli appalti e dall’altro lato continua a fare politiche di progressioni di carriera e premi individuali non sempre trasparenti. In alcuni servizi delicatissimi come il reparto pesa manca il personale, così come al forno inceneritore manca un accordo che garantisca la reperibilità e pure l’organizzazione aziendale presenta aspetti perfino grotteschi come il recente accentramento dei magazzini per i materiali da lavoro che vedono oggi gli operatori recarsi da strada Baganzola fino a strada Santa Margherita per prendere un paio di guanti. Gli stessi investimenti che l’azienda ha dichiarato nel settore ad oggi non si sa come verranno declinati per i territori emiliani, così come non è stato sviluppato alcun progetto sui rifiuti speciali. I sindacati di categoria rivolgono anche un appello ai sindaci del territorio per un richiamo alla responsabilità di Iren per il servizio che svolge e per una maggiore attenzione al valore del lavoro, anche in relazione al patto siglato con le proprietà pubbliche pochi mesi fa.

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