Arrivano i nuovi voucher: i contratti PrestO e i libretti per famiglie trasformano il lavoro occasionale

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È stato lo strumento di pagamento più contestato dell’ultimo decennio, uno dei leitmotiv più sbandierati, nel bene e nel male, dai vari protagonisti della rumorosa scena politica di questi ultimi anni e anche dopo la sua scomparsa,avvenuta ufficialmente il 17 marzo scorso, continua a far parlare di sé: è il voucher. Nato per poter pagare le prestazioni lavorative occasionali, con l’intento di favorire l’emersione del lavoro nero, dicono i promotori, nel corso degli anni ha però generato molta precarietà.

Al di là delle polemiche, però, arrivano i dati che confermano che i tanto vituperati voucher sono stati utilizzati dai cittadini e dalle imprese. In Emilia-Romagna ne sono stati acquistati, dal 2008 al 2016, più di 50 milioni, cifra che corrisponde al 12,4% del totale nazionale, di poco superiore ai 400 milioni. Solo nel 2016 più di 200.000 lavoratori emiliani sono stati retribuiti con i voucher e con queste cifre importanti la nostra regione vince la medaglia di bronzo, piazzandosi dietro a Lombardia e Veneto.

L’abolizione ad aprile, resasi necessaria per evitare il referendum abrogativo voluto dalla CGIL, ha portato all’approvazione di due nuovi strumenti, uno dedicato alle famiglie e uno alle imprese, i quali, almeno secondo gli esperti, garantiscono un minimo salariale, trasformano profondamente il lavoro occasionale e tutelano il lavoratore.

Cerchiamo di capire insieme come funzionano i nuovi “libretti per le famiglie” e i “contratti PrestO”, i primi utilizzabili appunto dalle famiglie per pagare piccoli lavori, come riparazioni, assistenza a familiari o ripetizioni private, i secondi utilizzabili dalle imprese con meno di 5 dipendenti, i professionisti e la PA.

Il libretto di famiglia è una sorta di blocchetto di assegni prefinanziati che deve essere acquistato sulla piattaforma telematica dell’INPS, previa registrazione sulla stessa sia del datore di lavoro che del fruitore. Ogni buono avrà il valore di 10 euro, per un netto di 8 euro che andrà in tasca al lavoratore, e verrà corrisposto allo stesso direttamente dall’ente previdenziale che verserà il dovuto su un conto corrente. Nel caso in cui quest’ultimo fosse sprovvisto di un conto corrente, il versamento potrà essere fatto su una carta prepagata dotata di IBAN, su un libretto postale o, in alternativa, incassato direttamente presso uno sportello delle Poste.

Qualche polemica è già partita, in quanto qualcuno lamenta una maggior difficoltà di incasso rispetto ai voucher, che potevano essere trasformati in denaro liquido anche presso le tabaccherie autorizzate e gli uffici dell’INPS; bisogna però dire che oggi come oggi, grazie all’avvento del Digital Banking, è molto facile aprire un conto corrente a zero spese online, che solitamente riserva condizioni molto vantaggiose e non prevede spese accessorie, quindi ci sembra che questa difficoltà possa essere superata agevolmente.

Per quanto riguarda le aziende, invece,entrano in vigore i contratti PrestO, anch’essi gestibili  previa registrazione del datore di lavoro e del lavoratore sul sito dell’INPS. Il buono, in questo caso, ha un valore netto di 9 euro, per un costo totale lordo di 12,41 euro l’ora, e il contratto prevede che in una giornata lavorativa debbano essere corrisposti almeno 36 euro, ovvero il corrispettivo di almeno 4 ore di lavoro, anche se ne vengono lavorate meno. I contratti PrestO potranno essere utilizzati in qualsiasi settore lavorativo, a parte nell’edilizia e per gli appalti.

In entrambi i casi il lavoratore potrà percepire un massimo di 5.000 euro in un anno tramite questi strumenti, e non più di 2.500 euro dallo stesso datore di lavoro, anche se questi limiti saranno un poco più alti per determinate categorie di persone più vulnerabili, come gli studenti, i pensionati o i beneficiari di reddito di inclusione.

I libretti di famiglia e i contratti PrestO sono utilizzabili dal 10 luglio, ovvero da quandol’INPS ha attivato la piattaforma telematica atta a gestire il tutto, e l’aspettativa resta alta, al di là delle polemiche.

Sarà interessante capire come la nostra regione risponderà a questa nuova opportunità, anche alla luce del grande utilizzo che ha fatto dei precedenti voucher, come abbiamo spiegato nell’introduzione dell’articolo.

 

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