Al BDC28 il confronto Pizzarotti-Scarpa sulla cultura: scontri sul Teatro Regio

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Si è tenuto ieri sera, 21 giugno, il dibattito sulla cultura tra Federico Pizzarotti e Paolo Scarpa. Nella splendida cornice della Chiesa di Borgo delle Colonne, restaura e divenuta spazio d’arte Bonanni Del Rio Catalog, i due candidati sindaco arrivati al ballottaggio si confrontano su un tema che fino ad ora è stato marginale in questa campagna elettorale. L’incontro è stato moderato da Carlo Pastore di Rai Radio 2.

Ai candidati sono state proposte domande precise e concise a cui, con 2 minuti di tempo, i candidati hanno risposto non senza qualche frecciatina l’uno all’altro.

Ma cos’è “cultura” per Federico Pizzarotti e Paolo Scarpa?

Chi sarà il vostro assessore alla cultura e quali saranno i suoi compiti e obiettivi?

Pizzarotti: Il nome non lo svelo sino a venerdì ma posso dire che è un uomo con capacità ed esperienze a livello nazionale e internazionale, capace di fare squadra, che credo sia fondamentale come qualità. I suoi compiti saranno unire tutte le diverse sfaccettature della cultura come abbiamo fatto in questi 5 anni.

Scarpa: L’assessore alla cultura avrà il primo compito di mettere insieme le realtà che ci sono già. Collaborare per un progetto culturale unito della città. Non ci sono solo i grandi eventi ma deve esserci anche una rete diffusa che parte dall’alfabetizzazione a partire dai quartieri. Cultura non solo per i giovani ma deve essere anche per gli anziani.

Il budget per la cultura oggi ammonta a 6 milioni. Aumenterà o diminuirà?

Scarpa: Non voglio dirò cifre e numeri prima di vedere chi accetterà questo progetto culturale di insieme. Quali saranno le realtà culturali cittadine che decideranno di mettersi insieme per un progetto unico. l soldi sono una conseguenza non un punto di inizio.

Pizzarotti: Da come siamo partiti nel 2012 non si potevano fare ulteriori investimenti. Oggi ci siamo un po’ riassestati anche se i soldi per la cultura non sono mai abbastanza. Noi abbiamo fatto dei bandi che hanno tolto dei costi importanti. Quest’anno abbiamo speso milioni per mettere a norma gli spazi e non è banale quando non hai i parametri della sicurezza. Se ce ne sarà l’opportunità il budget si alzerà.

Ruolo del Teatro Regio? Quali risorse e progetti per lui? Idee per il prossimo Festival Verdi? La direttrice Meo verrà rinnovata?

Scarpa: In tempi non sospetti scrissi che la Meo aveva fatto uscire il Regio da un letargo. Il Regio per me è il luogo identitario della cultura di Parma ma oggi ha bisogno di soldi ma ha per fortuna del personale di grande livello. Festival Verdi e stagione lirica però sono due metà della stessa mela. Il Verdi non ha un’identità precisa, quello che manca è un progetto. La mia proposta è fare 6-7 opere a stagione non 3 o 4. Deve esserci anche ricerca di un progetto filologico. Andrebbe fatto poi tra maggio e giugno e non a ottobre, non sta scritto da nessuna parte che deve essere fatto in autunno.

Pizzarotti: A mio avviso Scarpa non sa cosa sta avvenendo al Teatro Regio. Il progetto culturale c’è. Il comitato scientifico c’è già e voglio difendere i professionisti che ci lavorano. Ma non c’è solo il Regio, abbiamo messo a sistema tutti gli altri teatri come il Farnese, Teatro al Cerchio… Negli ultimi due anni è stato record di turisti e incassi per il Festival Verdi. Dagli striscioni “la cultura non è per tutti” e protestanti davanti al teatro ad oggi si è fatto un grande percorso. Meo ha portato risorse e fiducia. Ora i privati possono credere al progetto e investire a differenza del passato.

Festival e istituzioni minori. Finanziamenti? Accentrare ancora 50% risorse su Regio o no?

Pizzarotti: Per me devono aumentare gli altri eventi. Anche quelli come i concerti a Capodanno che portano artisti internazionali e grande partecipazione come abbiamo visto. Ci deve essere un aumento anche di tutti gli altri eventi che però non escludono i continui sostegni e risorse al Regio.

Scarpa: Ci sono eventi che costano pochissimo, il valore di un evento non è sul costo. Ci sono eventi che sono stato dei “paciughi” ma non voglio offendere nessuno. Si possono creare tante iniziative anche a costo zero unendo le realtà culturali cittadine.

Progetti concreti e proposte: uno sportello unico degli eventi? Entrambi i candidati sono concordi. Sfruttamento delle location abbandonate? Scarpa ha ricordato quando, da presidente dell’associazione Il Borgo, trovava difficoltà nel vedersi confermati spazi per i suoi eventi quindi ritiene la proposta necessaria. Pizzarotti ha ricordato come ci siano location appena nate e altre che nasceranno. Esempio lo sono lo spazio per gli anziani a Villa Parma. Per il futuro ricorda lo spazio che si creerà nel Parco Ducale davanti all’Efsa abbattendo il muro. Opere incompiute? Scarpa ricorda il Teatro dei Dialetti. Pizzarotti pone attenzione su due grossi progetti di riqualificazione quali quelli del complesso di San Paolo e dell’Ospedale Vecchio. “Ma c’è anche il Ponte Nord. Ci dicono che è bello. E’ bello? prendetevelo! E’ lì per chi lo vuole sfruttare”.

Stupefacenti vs cultura. Come la prossima amministrazione vuole o crede che cultura possa essere un contrasto alla droga?

Pizzarotti: Consumo di droga è un problema sociale. Non ci sono interventi per chi consuma ma si parla solo di chi vende. Credo veramente che cultura possa compensare ma in termini di tessuto culturale, non di eventi singoli come concerti e opere. Ma cultura della collaborazione e percorso insieme.

Scarpa: La situazione droga a Parma è vergognosa. Sono convinto che la cultura, a partire dalla scuola, sia una risposta forte.

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