Arrestato il bullo di Traversetolo: 19enne rapinava e minacciava con coltello i minorenni

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Carcere per il bullo di Traversetolo. Il ragazzo di 19 anni, A.Z., marocchino d’origine ma nato e cresciuto in paese e nullafacente, stava seminando la paura tra i giovanissimi. Rapine, minacce anche armate di tirapugni e coltelli, lesioni, estorsioni: questi i reati che hanno portato alle manette il giovane dalla travagliata storia alle spalle.

Il suo passatempo era bullizzare i minori di Traversetolo. Dagli accertamenti dei Carabinieri sono emersi diversi episodi di violenza che vanno dall’ottobre del 2016 a ieri, 19 giugno, momento dell’arresto. Episodi spesso anche taciuti dalle vittime per timore di ulteriori ritorsioni. A far scattare le indagini coordinate dal Gip di Parma la denuncia di un ragazzino che il 19enne aveva rapinato. Il bullo gli si era avvicinato e dietro minaccia era riuscito a farsi dare il portafoglio contenente 50 euro. Non contento era passato all’estorsione, “se rivuoi i tuoi documenti devi portarmi altri soldi”. La vittima fu costretta a consegnare 200 euro e alcuni orologi preziosi dei genitori.

In un’altra occasione il 19enne, in compagnia degli amici, aveva costretto un 16enne del paese a consegnargli lo spinello che stava fumando poi, sfidandolo a chiamare i Carabinieri che a lui “non avrebbero fatto niente”, si era fatto consegnare il portafoglio con 120 euro. Ma i suoi istinti predatori non si svolgevano solo in paese. Sulla corriera che percorre strada che porta a Parma minacciò con un coltello un 16enne. Al rifiuto del giovane, che non aveva abbastanza denaro da consegnargli, lo picchiò provocandogli lesioni per 5 giorni di prognosi. Il ragazzo era solito anche rubare biciclette per poi decidere, arbitrariamente, se riconsegnarle o rivenderle. Intorno a lui un clima di omertà sia tra gli amici, che probabilmente l’hanno anche spalleggiato in alcune occasioni, sia tra le vittime.

Il giovane, agli inizi di giugno, era stato anche sorpreso dai militari con 20 piantine di marijuana nella casa della madre. Una piccola piantagione che gli permetteva di “sballarsi” con gli amici e mandare avanti una contenuta azione di spaccio.

Il 19enne che a breve compirà gli anni è stato trasferito nel carcere di via Burla. Il Gip ha infatti disposto questa severa misura cautelare a causa della pericolosità del ragazzo e l’aggravante delle ritorsioni sui minori.

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