Tassi Carboni, l’architetto nella lista di Pizzarotti: “Combattiamo la noia di questa campagna politica!”

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Alessandro Tassi Carboni, 55 anni, architetto.

Ecco il profilo di uno dei nuovi sostenitori ed attivisti del sindaco Federico Pizzarotti. Da sempre vicino alla politica ma lontano dai partiti, ha deciso, in una sorta di crisi di mezza età, di candidarsi nella lista di Effetto Parma come consigliere comunale.

“Non ho mai avuto una tessera di partito – si racconta Tassi Carboni – Me l’hanno offerta a 16 anni quelli della Federazione giovani comunisti, ho detto no e ho continuato a dirlo. Ma in realtà in qualche modo ho sempre fatto politica, o almeno cittadinanza attiva. Ora faccio un cambio di schema che a 55 anni forse dimostra un po’ di elasticità e azzardo?”.

Padre di tre figli, padrone di un cane salvato da un allevamento che li maltrattava, volontario in Assistenza Pubblica da 30 anni dove ha ricoperto vari ruoli, Tassi Carboni ha anche collaborato nell’aiutare alcuni ragazzi del Senegal a fondare l’Assistance Pubblique de Pekine, una consorella africana della nostra Assistenza Pubblica. “Abbiamo insegnato loro il nostro modello assistenziale medico e ho anche tenuto dei corsi di formazione permettendogli di diventare autonomi” spiega Alessandro.

Tassi Carboni fa parte del Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Parma dal ‘96. “Ho ricoperto diversi ruoli e sono presidente da 8 anni. Adesso, a luglio, scade l’ultimo mandato e per legge non posso più ricandidarmi. Allora ho pensato a come potermi reinventare, non posso rimanere fermo a fare niente. Se non andrà bene questa avventura andrò a guardare i cantieri come gli anziani, mi ci vedo”.

In qualità di architetto e membro dell’ordine ha collaborato, con consulenze e commissioni, con tutte le amministrazione: partendo da quella di Lavagetto, a Ubaldi, Vignali e l’attuale sindaco Pizzarotti.

“Ho avuto la fortuna di vedere il meccanismo, anche più raffinato, dell’amministrazione. Mi son trovato bene con più di un sindaco però ho constatato che con l’amministrazione di Pizzarotti si discuteva del merito delle cose, dell’idea. Come Ordine abbiamo fatto delle proposte, alcune sono piaciute, altre no, ma sempre si parlava di merito non di onore”.

Quando nasce l’idea di volersi buttare nella politica?

La mia decisione di candidarmi è nata più o meno 3 mesi fa. Mi sono presentato un giorno da Alinovi per altre questioni e gli ho detto che sarei interessato a candidarmi. La mia offerta è stata accolta bene e ho iniziato a partecipare ai vari incontri di Effetto Parma. Mi hanno coinvolto con una semplicità disarmante.

Aspira a un assessorato?

Mia madre mi ripeteva sempre “un passo alla volta se no si prendono delle batoste”. Faccio questo passo poi vediamo, per adesso mi candido come consigliere. L’interesse di un assessorato ovviamente ce l’ho ma l’aspettativa no. Credo un assessore comunque debba essere assolutamente politico e non tecnico. Per mia esperienza, i migliori assessori sono quelli politici, non i tecnici. Cioè quelli che nulla sapevano nella pratica della materia che andavano a governare. Da un lato si fidano e valorizzano le risorse in Comune, che siano dirigenti, tecnici o altro. Dall’altro possono avere la libertà di avere una visione nuova, dettare una strategia originale che guidi. Quindi anche per questo non ho un’aspettativa.

Pregi dell’amministrazione Pizzarotti?

Mi piace che abbiano progetti di riqualificazione, una politica sui beni dismessi, aspirino alla partecipazione. Mi hanno sempre dato la sensazione di vera collaborazione su progetti specifici. Con altre amministrazione abbiamo dovuto fare uno sforzo per cercare di mantenere la nostra autonomia (come Ordine degli Architetti, ndr), invece con questa lo sforzo non è stato necessario. Un esempio è il lavoro che hanno fatto al Workout Pasubio di cui sono uno dei gestori al momento. L’amministrazione non ha mai voluto metterci il timbro. Il WoPa è sempre aperto a tutte le forze politiche, a tutte le iniziative cittadine, a feste, concerti e altro.

Come vede gli altri candidati sindaco?

Fanno fatica a capire le dinamiche dell’amministrazione. Pizzarotti ci avrà anche messo 5 anni ma ora conosce i problemi della città e ha un’idea. Io confido nell’intelligenza dei cittadini. Abbiamo una vita sola, non perdiamo tempo a fare l’elenco dei problemi senza soluzioni come vedo sta succedendo per molti candidati. Cambiamo approccio.

L’ho notato anche lavorando per il WoPa. La gente veniva a lamentarsi dei rifiuti abbandonati qui e là. Bene, prendi la scopa e pulisci! Alcune persone invece vengono qua, fanno la foto, la pubblicano su Facebook con scritto “Il degrado in via Palermo”. Ma tirala su quella lattina da terra! Non facciamo prima? E’ ovvio che per i problemi più grandi non si risolve così ma l’idea di fondo e l’approccio è quello: o vai a un tavolo con l’idea di risolvere un problema o se no non ci salti fuori. Basta progetti sterili.

E se Pizzarotti fosse rimasto nel Movimento 5 stelle?

Non mi sarei avvicinato. Pizzarotti ha un approccio molto più pragmatico ai problemi rimanendo fedele comunque a un’idea, e in un certo senso a una utopia, che proviene dall’ala sinistra del Movimento 5 stelle. Il mio primo interesse infatti è stato quando Pizzarotti ha detto “ciao” a Beppe Grillo. Lì ho goduto molto.

Da architetto, un commento sul progetto di riqualificazione urbana Parma 2030.

Ottima l’idea di presentarlo alla cittadinanza prima che si ponessero degli impegni e atti concreti. E’ una bella visione. Ci sono della azioni che saranno più rapide e altre molto più difficili e lunghe da raggiungere o da sospendere ma serve dipingere uno scenario complessivo sapendo che non tutto si potrà realizzare ma bisogna avere un’unica direzione. Mi piacerebbe che questi progetti continuassero a essere in partecipazione con i cittadini: serve una reale necessità di confrontarsi.

Altra domanda per un architetto. Cosa succederà al Ponte Nord?

La parte intrigante arriva adesso. Non possiamo permetterci di lasciarlo vuoto. Ai tempi venni chiamato in commissione per valutare alcuni aspetti del progetto. Diedi un voto abbastanza negativo, avevo dei dubbi soprattutto per la procedura ma la commissione non aveva il ruolo di fermarlo. Votammo un progetto unico e finito. Non c’era un confronto con altre idee, non avevamo nessun potere decisionale.

Mancava e manca a Parma un luogo dove questi progetti siano dibattuti, anche dalla cittadinanza. Doveva farlo l’associazione di Dario Costi, Parma Urban Center ma non l’hanno fatto a mio parere.

Come sarà la sua campagna elettorale?

Mi piace fare gaffe, dobbiamo combattere la noia in questa campagna elettorale. Ho iniziato infatti il mio percorso con Effetto Parma con una frase finita sull’Espresso per cui mi hanno preso in giro per molto tempo. “Mi sono avvicinato alla politica a 16 anni con la stessa passione con cui mi sono avvicinato alle ragazze”. Dovevamo fare una breve presentazione di noi, questo è quello dissi.

Credo che la campagna di Pizzarotti sia piena di ironia ma più di tutto, di coraggio. Ne è un esempio l’ultimo video per la presentazione della lista e la foto manifesto che riprende i Beatles.

(arianna belloli)

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