23 marzo: 150° anniversario della nascita di Arturo Toscanini a la Casa della Musica

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Iniziano giovedì alle 10.30, presso la Sala dei Concerti della Casa della Musica, i tre giorni di celebrazioni e iniziative dedicate al 150° anniversario della nascita di Arturo Toscanini Arturo Toscanini e volute dal Comitato promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e coordinato dalla Fondazione Arturo Toscanini, al quale hanno aderito una lunga serie di istituzioni delle città dove più evidente e profondo è stato il passaggio del Maestro.

Il programma inizia con un progetto dedicato al mondo della scuola e ideato dal settore Educational della Fondazione. Lo spettacolo, dal titolo Toscanini sei un mito, è realizzato in collaborazione con Casa della Musica – Parma e in coproduzione con Hera comm, partner istituzionale della Filarmonica Toscanini, vuole esplorare l’odierno significato della lezione e dell’eredità di Toscanini, presentandolo ai più giovani. Interpreti ne saranno Roberto Recchia, cui si deve anche la regia dello spettacolo, e l’Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna diretta da Alessandro Nidi. Lo spettacolo si avvale anche, come parte del progetto educational 2016/2017 della Fondazione Toscanini – del sostegno di Cedacri Impresa amica della scuola.

Toscanini, fra i direttori d’orchestra, entra di diritto in un ideale Pantheon assieme ad altre icone moderne (la Callas, Cassius Clay, la Monroe, Topolino, la Coca-Cola…) e ci obbliga subito a una riflessione: quale eredità ci resta di chi ha scritto un pezzo di storia della musica occidentale? Come fa Toscanini, a centocinquant’anni dalla nascita e in una disciplina effimera per definizione come la musica, a svettare stabilmente tra i nomi più popolari della direzione d’orchestra di sempre? Certo, ci rimangono le testimonianze di chi lo ha conosciuto, le incisioni, le registrazioni delle prove da cui emerge una personalità vulcanica e non facile. Ma forse tutto questo non basta.

Da qui la decisione di rimettere sulla scena Toscanini: lo spettacolo lo immagina inviato di nuovo sulla Terra da un ipotetico Ministero dell’Armonia Celeste per risolvere, con la musica, i problemi che affliggono l’umanità. Ma lui è stanco, non ha voglia di riprendere in mano la bacchetta, vuole solo tornare sulla sua nuvoletta ad ascoltare i cori angelici, e comincia quindi un dialogo a base di parole e musica (e urla) con un giovane direttore e la sua orchestra. Si dimostrerà all’altezza del suo Mito?

Senza la presunzione di sostituirsi all’esercito di studiosi, esegeti, analisti che hanno studiato e rivoltato come un guanto il Mito-Toscanini, il concerto-spettacolo vuole soprattutto stimolare la curiosità degli ascoltatori verso una figura che, inevitabilmente, potrebbe apparire alle nuove generazioni distante e nebulosa. Se è vero che la fiamma degli altari dedicati a dei ed eroi va sempre tenuta viva, lo spettacolo, con la consueta leggerezza degli autori, cerca di dare a questo “Mito-non-mite” l’umanità e lo spessore che competono a un’autentica icona del nostro tempo.

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