‘Ndrangheta – confiscati beni a imprenditore, sequestri anche a Parma

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Beni mobili, immobili, disponibilità finanziarie e partecipazioni societarie per un valore di circa 21 milioni di euro sono stati confiscati dai finanzieri della Compagnia di Crotone a Francesco all’imprenditore Anselmo Cavarretta, ritenuto collegato alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, al quale è stata applicata anche la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

I provvedimenti, emessi dal Tribunale di Crotone – Ufficio misure di prevenzione, sono giunti a conclusione di indagini patrimoniali coordinate dal capo della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dal pm Domenico Guarascio. Cavarretta, secpondo l’accusa, si sarebbe inserito nell’economia legale, favorito da soggetti intranei alla ‘ndrangheta, utilizzando ingenti liquidità finanziarie frutto di proventi illeciti derivanti da contributi statali, europei e rimborsi Iva, erogati a imprese commerciali riconducibili, direttamente o indirettamente, allo stesso imprenditore.

Tra i beni confiscati figurano diversi esercizi commerciali organizzati in compagini societarie a responsabilità limitata, operanti nel settore turistico, alberghiero, di ristorazione e bar, oltre a numerose quote societarie, relative ad imprese operanti non solo nella provincia Crotonese ma anche a Milano, Firenze, Parma, Pisa e Vibo Valentia.

Ma chi è Anselmo Cavarretta?  Nel 2010 finì in manette Giuseppe Colacchio, 34 anni, imprenditore parmigiano originario di Isola Capo Rizzuto, operante nel settore costruzioni. Era accusato di aver aiutato la ‘Ndrangheta ad occultare beni in odore di sequestro da parte dell’ Antimafia.

Secondo l’accusa, Colacchio aveva fatto da prestanome come  come intestatario del villaggio turistico Le Castella, a Isola Capo Rizzuto. Questa operazione evidenzia una sorta di “flusso di ritorno” e cioè l’intestazione di beni della ‘ndrina nei territori del nord di Milano, Firenze, Pisa e per l’appunto Parma.

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