Omicidio Alessia Della Pia: contro Jella l’aggravante della crudeltà

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Ha ucciso la compagna che lo ha aspettato e difeso nei andirivieni dal carcere, e lo ha fatto massacrandola di calci, pugni, botte, colpi di mattarello, con l’asta di una tenda finendola poi calpestandola con l’intero peso del proprio corpo.

Per questo contro Mohamed Jella, tunisino, 29 anni, da uno e un pò (da quel sei dicembre in cui uccise la compagna in un alloggio Acer in Via Dei Bersaglieri, pieno Cinghio Sud), pende l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà.

Un crimine che prevederebbe per lui, con precedenti penali per spaccio, furto, rapina, una pena esemplare: l’ergastolo. Dal quale potrebbe sfuggire, se si ripresentasse davanti alla giustizia per ammettere la propria colpa, e scegliere il rito abbrevviato, che garantisce lo sconto di almeno un terzo della pena.

Ma lui è irreperibile, primula rossa in fuga dal quel sei dicembre in cui attese l’arrivo del 118, poi siflò via, tra sottoboschi criminali di amici e un rapido rientro in patria. Se mai verrà beccato, sarà processato e condannato. Se mai.

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