Influenza aviaria, focolaio in un allevamento di Sorbolo

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Un focolaio di aviaria è stato riscontrato in un allevamento di tacchini a Sorbolo, in provincia di Parma. Lo annuncia la Regione Emilia-Romagna.

Il sospetto è nato dopo aver notato l’alta mortalità tra gli animali dell’allevamento, dove ci sono 22.900 tacchini.

Per arginare il pericolo di diffusione del virus, è stato disposto, con ordinanza del sindaco di Sorbolo, il sequestro dell’allevamento e l’abbattimento degli animali.

Parallelamente, per isolare il fenomeno, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha siglato un’ordinanza che dispone l’istituzione delle zone di protezione e di zone di sorveglianza e l’adozione di una serie di misure.

Per quanto riguarda la sicurezza alimentare – viene sottolineato – non vi è alcun rischio collegato al consumo di carni avicole.

Il servizio veterinario dell’Ausl di Parma è intervenuto tempestivamente: sono stati effettuati gli accertamenti clinici e gli esami di laboratorio previsti, e il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Padova ha confermato che si tratta del virus dell’influenza aviaria.

Come previsto dalla normativa nazionale e della Comunità europea a tutela della salute pubblica, spiega una nota, per scongiurare ogni possibile rischio di diffusione del virus ad altre aziende avicole, è stato disposto, con ordinanza del sindaco di Sorbolo, il sequestro dell’allevamento e l’abbattimento degli animali: si inizierà domani, sabato 4 febbraio, e si concluderà all’inizio della settimana prossima.

Le misure di prevenzione –  La Regione Emilia-Romagna ha disposto, attraverso l’ordinanza firmata dal presidente Bonaccini, tutte le misure necessarie per isolare il fenomeno, e l’Asl di Parma sta attivando i protocolli operativi per prevenire e contrastare la diffusione del virus.

Oltre all’istituzione di zone di protezione e sorveglianza nel territorio dove si trova l’allevamento (con censimento di tutti gli allevamenti e degli animali presenti, prelievi, accertamenti clinici e campionamenti da parte dei veterinari e controlli straordinari, divieto di movimentazioni di volatili e prodotti), l’ordinanza prevede anche misure da applicare in tutto il territorio regionale.

Nello specifico, è sospeso l’utilizzo, nell’attività venatoria, di uccelli acquatici come richiami vivi. Inoltre, dev’essere mantenuta una netta separazione tra il pollame domestico e quello selvatico, sia a livello commerciale

(per le aziende che vendono animali e prodotti) che rurale (chi alleva per sé).

In particolare, gli animali presenti negli allevamenti all’aperto devono essere tenuti all’interno di capannoni.

Nel caso in cui ciò non sia possibile, le aree di alimentazione e abbeveraggio del pollame non devono essere accessibili ai volatili selvatici. Su tutto il territorio regionale è vietato lo svolgimento di fiere, mostre e mercati con avicoli.

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