Acquisto di Scaglia, il Latina: “Operazione immorale, dette tante bugie”

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Fabrizio Lucchesi, responsabile dell’area tecnica del Latina torna sulla cessione di Scaglia, arrivato a Parma sul filo di lana. Lo fa in una conferenza stampa, ripresa da TuttoLatina.com.

“Il problema è che non potevamo fare operazioni importanti in entrata prima di farne in uscita, quindi non avendo dismissioni funzionali dei titolari eravamo in equilibrio. Alle 22.20 si è materializzata un’azione in cantiere, nella testa del giocatore, da una settimana. Scaglia aveva chiesto con grande insistenza di andare via e aveva ricevuto la stessa risposta dei suoi compagni.

Nel corso delle settimane la sua pressione è cresciuta, a pari merito con quella del Parma che lo voleva a tutti i costi. Noi abbiamo detto che non lo avremmo dato, ma come succede nella vita e nelle aziende serie, nulla è impossibile. Se la Juventus ha venduto Zidane e il Milan Ibrahimovic, anche il Latina può cedere Scaglia. Ma alle nostre condizioni. Così ho detto al Parma: “O ci date mezzo milione o non va via”. È una cifra straordinariamente fuori mercato, ma è una cosa che mi era successa anche ai tempi della Fiorentina.

Scaglia minacciava di non venire più e di mandare certificati medici, ma il Parma ha capito che non avremmo mollato. Il Parma si è presentato, la cifra si aggira intorno ai 600.000 euro e dal mio punto di vista è quasi immorale. ll gruppo? Sicuramente c’è stata una scossa, bisogna dire la verità. Scaglia voleva andar via e lo ha fatto alle nostre condizioni. I nostri tifosi meritano il massimo rispetto. Scaglia ha raccontato un sacco di bugie, tra l’altro, e io le so tutte. Ho delle telefonate registrate e l’ho avvisato.

Davanti a queste posizioni non ce ne frega niente, perché a casa nostra comandiamo noi. Alla fine si è fatta un’operazione quasi da 600.000 euro, un’operazione più importante di quella di Acosty. Aver ceduto Scaglia alla nostre condizioni è un segnale di grande serietà, perché non abbiamo ceduto su quel punto di vista. C’è stato anche un momento di grande tensione, il confronto ha portato alla decisione più saggia e alla ‘meno peggio’.

Se l’operazione Scaglia ha incrinato il rapporto col suo agente? No, devo dire che in tutta questa storia lui è stato quello un po’ più al centro dell’attenzione. Ha provato in tutti i modi a smarcarsi da questo doppio ruolo di agente del calciatore e collaboratore esterno del club e devo dire che ci è riuscito abbastanza bene. Nella sua posizione non ci sono mai stato e non credo sia stato facile. Quando siamo arrivati a prendere le decisioni finali lo abbiamo fatto uscire dalla stanza per un palese conflitto di interessi in quel momento”“

 

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