Via D’Azeglio, ex dipendenti del Vivo: “Ora liberi”. Pellacini consegna le 1466 firme

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Buone notizie per i dipendenti del supermercato Vivo di via D’Azeglio che ha chiuso lo scorso 23 dicembre. Sono 18 le persone che dopo la chiusura del supermercato rischiavano di essere trasferiti ad Aulla, diventando pendolari senza rimborso spese.
I vecchi proprietari infatti avevano richiesto ai loro dipendenti che si trasferissero per lavorare in un’altra città ma la situazione non era gestibile: troppe le ore di viaggio, nessun rimborso spese, corsi di formazione obbligatori non retribuiti. Molti dipendenti hanno quindi preso malattia, richiesto ferie o opposto resistenza all’evidente infattibilità.
Dopo quasi un mese però hanno ottenuto quanto desiderato. Ora potranno avere il licenziamento e richiedere la disoccupazione, iscriversi ad agenzie del lavoro per cercare una nuova posizione.
A riferirlo un dipendente:”Oggi, finalmente tiro un fiato di sollievo. Non essendo legato a un contratto posso cercare lavoro da qualche altra parte e ricominciare. Abbiamo passato un brutto natale ma ora possiamo ricominciare. La speranza è che il prossimo gestore del locale voglia riprendere i vecchi dipendenti. Aspetteremo un’eventuale richiesta anche se non è detto che questa ci sarà. A noi farebbe piacere perché ormai con i clienti si era instaurato un rapporto di fiducia e amicizia. Abbiamo ottenuto molta solidarietà dalle persone del quartiere per la nostra situazione. Ora siamo “liberi” di ricominciare ma se riaprirà un supermercato speriamo di poter riprendere i nostri posti”.
PELLACINI CONSEGNA LE FIRME – “Ci sono finalmente buone notizie per via D’Azeglio. – scrive il consigliere di Centristi per Parma – Sono state depositate oggi le 1466 firme raccolte contro la chiusura del supermercato, il Comune dopo una prima polemica ha affermato di essere pronto a utilizzare tutti gli strumenti del caso perché non si apra una sala giochi. I dipendenti intanto pare che abbiano trovato una soluzione migliore rispetto al trasferimento in Toscana, paventato in un primo momento.
Il Comune ha risposto alla mia interpellanza affermando che verrà intrapresa ogni strada possibile perché in via D’Azeglio non apra una sala giochi al posto del supermercato. Scrive infatti di essere pronto ad adottare gli strumenti urbanistici ed emettere un eventuale ordinanza di limitazione degli orari, esattamente come proposto.
Si è ottenuto quanto i cittadini dell’Oltretorrente mi avevano richiesto interpellandomi, sollecitati dalle notizie avute a fine novembre e dagli scaffali vuoti del supermercato. A gennaio era scoppiata una polemica sterile in cui il Comune aveva fornito informazioni contraddittorie e risposte poco chiare ma, il vero punto, è che le istituzioni sono ormai concordi nell’affermare che non è gradita una sala giochi in via D’Azeglio ed evitare quindi la deriva sociale di un quartiere che ha già fin troppi problemi.
Pare che si sia stata trovata una soluzione per i circa venti dipendenti che in un primo periodo erano destinati al trasferimento in Toscana con pesanti disagi. Per la maggior parte di loro o forse tutti, si prospetta l’attivazione degli ammortizzatori sociali a partire dai prossimi giorni. Si spera ovviamente che tutti possano trovare una nuova collocazione in breve tempo, la nuova soluzione sembra però essere un miglioramento rispetto alle prime prospettive.

Aprirà ora un nuovo supermercato? E’ questa la domanda che circola frequentemente in Oltretorrente. La trattativa con un marchio pare a buon punto. Resta ancora aperta, per quanto posso saperne al momento, la definizione delle modalità di carico e scarico merci.

Devo rilevare che la raccolta firme è servita per accendere un faro sul rischio del decadimento sociale che si sarebbe verificato in caso di apertura della sala giochi. Se la sottoscrizione non fosse partita con gran forza, come invece è stato, le istituzioni non si sarebbero date da fare con decisione, il Comune si è infatti attivato solo dopo l’annuncio della petizione.

La medaglia va quindi a tutti coloro che sono corsi a firmare la petizione che ha sortito l’effetto desiderato. A loro è dovuto un ringraziamento mio e da parte di tutta la città, ringraziamento che va anche al comitato dell’Oltretorrente che, percependo il pericolo, ha chiesto il mio intervento e che ha supportato la petizione con grande attenzione”.

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