D’Aversa può sorridere: “Visto l’atteggiamento che avevo chiesto”

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Solo una volta, su tre precedenti, il Parma era usato vincitore dallo Stadio Druso: era successo il 13 Maggio 19151 contro il Bolzano. Poi, due sconfitte, nel 1974 la nascita dell’avversario di oggi, squadra non solo “cittadina” ma dell’intero territorio.

La vittoria assume dunque, ancora di più il significato dell’appuntamento con la storia. Anche e soprattutto per il suo essere  la prima con il nuovo assetto tecnico e societario post ribaltone. E l’artefice della vittoria, mister D’Aversa, non può che essere soddisfatto. Ecco la sua analisi nel post partita:

“Sotto l’aspetto del risultato, siamo partiti benissimo. Esordire con una vittoria fa sempre piacere. La partita è stata sofferta nel primo tempo, perché loro giocano molto bene. Ci hanno costretto spesso ad abbassarci un po’ troppo, soprattutto nei primi venti minuti.

Poi, abbiamo preso campo e subito meno. Come palle gol, penso siano state più limpide quelle create da noi. Nella ripresa, abbiamo tenuto bene. Dopo il vantaggio abbiamo avuto anche la possibilità di chiudere la partita. Gli esterni d’attacco hanno lavorato molto bene, dando una mano in fase difensiva. Sono contento, perché i ragazzi hanno messo in campo l’atteggiamento che avevo chiesto loro.

Ho lavorato poco sotto l’aspetto tattico, il merito è dei ragazzi che hanno fatto quello che ho detto loro. Le avversarie danno sempre il massimo, quando ci affrontano. Se ripetiamo questo atteggiamento, ci possiamo togliere delle soddisfazioni. Se, al contrario, pensiamo di poter vincere solo perché siamo più forti degli altri, allora non andrà bene. Dobbiamo capire che campionato stiamo giocando. In così poco tempo era importante dare una scossa e trasmettere un certo atteggiamento alla squadra.

Mi aspettavo un Sudtirol che lavorasse molto bene sulle catene. Nei primi venti minuti ci hanno costretto ad abbassarci, ma poi credo che, per il resto della partita, è stata normale amministrazione. Sono arrivato adesso è devo valutare tutti i giocatori. Non posso pensare al passato. Il sistema di gioco attuale, purtroppo, penalizza gli attaccanti, ma più avanti si può pensare di proporre anche altro. L’importante è che i ragazzi ritrovino la migliore condizione. Di solito non mi piace fare i nomi dei singoli, però ero sicuro che quelli che sono entrati in campo avrebbero giocato in maniera egregia, sostituendo al meglio gli assenti”.

 

 

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