Elezioni Parma, Scarpa e il “Progetto trasparenza candidature” che unisce la sinistra. Ecco la situazione elettorale sinora

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Un progetto per coinvolgere i partiti e movimenti della città in vista delle elezioni parmigiane del 2017. Paolo Scarpa – nome comparso tra i papabili candidati del PD, presidente dell’associazione Il Borgo ed ex “compagno” di Ghiretti – si fa portavoce dell’iniziativa e della “Lettera aperta alla città“.
Giovedì, 17 novembre, i firmatari della lettera verranno presentati a un incontro pubblico in Borgo Scacchini n.3 alle 15:30. Come si legge nella nota dell’invito, sarà presentato il progetto, e i nomi dei firmatari, che ha lo scopo di avviare un percorso trasparente delle candidature.
Sarà dunque una “alleanza” tra partiti quella proposta giovedì? Una “unione fa la forza” che mostra la paura del PD e delle liste civiche storiche di Parma verso Pizzarotti e Alfieri? I due nomi che ancora ufficialmente non sono in gara ma che già più preoccupano?
Pizzarotti, con la sua nuova lista “Effetto Parma”, ha dichiarato ieri sera, al giornalista Ferraguti su Teleducato, che sta valutando la ricandidatura a causa di veleni contro di lui e la famiglia (leggi Pizzarotti: “Veleni su me e la mia famiglia, dovrò riflettere sulle scelte”); mentre Luigi Alfieri e il suo “Parma non ha paura” potrebbero ufficialmente scendere in campo nelle prossime settimane (leggi A tu per tu con Luigi Alfieri. “Mi candido sindaco? Forse”).
Intanto la destra è ancora frastagliata. La Lega Nord aveva anticipato quest’estate che avrebbe fatto fronte comune con Forza Italia e Fratelli D’Italia ma il tutto è stato rimandato in mancanza di un nome da presentare. Casapound per la prima volta a Parma correrà da sola. Gli esponenti dell’estrema destra sono stati i primi ad annunciare il nome del loro “cavallo”, Emanuele Bacchieri.
Per il Movimento 5 stelle il più papabile sembra essere Savani. Il suo collega Nuzzo ha infatti dichiarato oggi, a Repubblica Parma, di non volersi ricandidare, troppo scottato dalle vicende col sindaco Pizzarotti.
Ecco il testo della “Lettera aperta alla città”:
“Parma vive un momento particolare, fra energie nuove e problemi che si manifestano nella loro drammaticità. In questi anni abbiamo visto crescere fenomeni negativi come il degrado urbano, il disorientamento dei giovani, l’insicurezza dei quartieri, la povertà (a Parma, secondo la ricerca Caritas, i poveri sono circa 5.000), emergenze che in un passato recente ci erano quasi sconosciute. A una città che manifesta il timore di un possibile declino, si contrappone una città di eccellenze, competenze, valori, una comunità di persone che ogni giorno contribuisce alla crescita collettiva: è la città delle famiglie, del lavoro, della cultura, dell’impresa, del volontariato. Parma ha tutte le carte in regola per lasciarsi alle spalle la crisi e diventare un modello europeo di sviluppo sostenibile, convivenza civile, ricerca, innovazione. Per farlo le occorre un cambio di passo, e le elezioni del 2017 devono essere l’occasione per investire con decisione sul futuro. Parma è sempre stata laboratorio di avanguardia politica, luogo di esperimenti che hanno anticipato fenomeni nazionali. Anche il 2012 ha segnato un passaggio che fu giudicato clamoroso, ma dopo cinque anni, pur dando atto della buona volontà di chi ha guidato la città, non possiamo nascondere la delusione. Governare è farsi carico della complessità delle esigenze della comunità, non è navigare a vista, non può limitarsi alla gestione del contingente e a interventi frammentati. Per questo siamo convinti che sia necessario avviare una stagione di cambiamento. Dovremo prenderci cura della città. Cura è ascolto delle persone, è monitoraggio delle criticità, è lotta quotidiana al degrado dei luoghi, è impegno concreto per la coesione sociale e l’integrazione. È partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, è anteporre gli interessi collettivi a quelli di pochi, è un atto di coerenza verso la memoria storica e la bellezza di una città, che ha fatto del rispetto per gli altri e dell’amore per la cultura e per la libertà il suo carattere identitario. Nessuno dovrà più sentirsi solo davanti ai suoi problemi, soprattutto se è debole, nessuno dovrà vivere con impotenza il disagio della paura, perché la sicurezza è un diritto che la comunità deve tutelare. Tutti dobbiamo dimostrare di crederci, avendo il coraggio di osare strade nuove e interpretare la democrazia come un esercizio vitale che non può arenarsi nei vecchi riti. A Parma ci sono risorse e persone disposte a mettersi in gioco. Ciascuno deve fare la sua parte, non per un’insensata scalata a posti di potere, ma per mettere in pratica quei principi di responsabilità che riguardano ognuno di noi. Iniziamo il cammino per una scelta trasparente delle candidature. Non possiamo farci influenzare da eventi esterni, non possiamo permettere che altri pretendano di decidere chi siamo, cosa vogliamo e chi ci dovrà rappresentare. Siamo convinti che Parma possa essere nel 2017 il luogo in cui dare vita alla costruzione di un processo politico non ancora tentato prima, che parta dal basso, in cui si risolvano conflittualità ormai arcaiche e si crei coesione tra partiti democratici, movimenti e società civile, per un futuro sostenibile da costruire insieme, che porti dentro di sé innovazione, sviluppo e che non lasci indietro nessuno”.

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