Regione: progetti per salvare il lupo e contenere danni da cinghiali

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Due progetti pilota per promuovere una migliore convivenza uomo-lupo e per contenere i danni prodotti all’agricoltura dal cinghiale, una delle specie più impattanti e in espansione.

Sono le ultime due iniziative, in ordine di tempo, volute dalla Regione in collaborazione con il Parco nazionale dell’Appenino tosco-emiliano e quello  regionale dei Gessi bolognesi e calanchi dell’Abbadessa  per  promuovere una corretta gestione  della fauna selvatica, presentate oggi a Bologna.

Cinghiale: le novità del Piano di controllo nella zona dei Gessi bolognesi:
Un più stretto coordinamento per migliorare i risultati della gestione del cinghiale nell’area a sud-est di Bologna, un ampio  territorio di 137 ettari  che negli ultimi anni ha visto una situazione particolarmente critica  per quanto riguarda  la presenza di questo ungulato, sia per i danni all’agricoltura, che i crescenti avvistamenti in area urbana.  L’intesa promossa dalla Regione, ha coinvolto il Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa, i distretti venatori 1,2,4  dell’ Atc Bo 2, le aziende faunistico venatorie San Salvatore di Casola e Garufola, la Città Metropolitana di Bologna e ha permesso di realizzare per la prima volta  interventi coordinati tra  diversi enti,  per il controllo della popolazione e  la prevenzione dei danni alle aziende agricole.

Parte il PalaLupo Tour:
Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo occorre promuovere buone pratiche, sgomberare il campo da pregiudizi, informare la popolazione, coinvolgendo mondo ambientalista, associazioni agricole e venatorie.
Con questi obiettivi  nasce la collaborazione tra la Regione e il  Wolf Apennine Center, la struttura specializzata del Parco nazionale dell’Appenino tosco-emiliano.

Tra gli obiettivi:  la mitigazione dei conflitti uomo-lupo e in generale con i diversi portatori di interesse; la soluzione delle problematiche di tipo sanitario; il monitoraggio della popolazione anche  attraverso un sistema di  rilevazione satellitare; le campagne di informazione e sensibilizzazione.
Su quest’ultimo aspetto è stato avviato  il progetto PalaLupo, una struttura attrezzata, gonfiabile  e itinerante, che ospiterà incontri con gli allevatori, le scuole, la cittadinanza. Previste anche l’attività di un  nucleo  di cani antiveleno  addestrato dal Corpo forestale dello Stato e l’app “Mappa il randagio”, scaricabile dal sito www.lifemircolupo.it  per segnalare  l’avvistamento di cani randagi per contrastare il fenomeno dell’ibridazione.

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