Il lavoro va pagato, la Provincia si schiera con la Filiberti

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Non ci troviamo in buone acque dal punto di vista economico. Sono tante le famiglie che devono quotidianamente fare i conti fino all’ultimo centesimo per arrivare a fine mese, ma se alla mancanza di lavoro o al lavoro sottopagato si aggiunge anche il lavoro non pagato, si arriva davvero a toccare il fondo,  e diventa impossibile trovare una soluzione al tormentone del “ho bisogno di soldi”.

Questo è quanto sta accadendo ai lavoratori della Cff Filiberti di Bedonia, un’azienda specializzata nell’estrazione del marmo, granito e pietra e nella sua lavorazione. L’azienda, che ha effettuato dei lavori per una commessa internazionale, non è ancora stata pagata. Quale la conseguenza? Che ovviamente nemmeno i lavoratori sono stati pagati. Sono ben 19 i lavoratori a cui è stata applicata la Cisg per crisi aziendale e solo dopo un accordo che è stato siglato tra i sindacati e l’azienda. Certo, in questo caso non si può colpevolizzare l’azienda, ma i lavoratori hanno il diritto di ricevere quanto spetta. Insomma, la situazione è complessa e poco piacevole per ambo le parti.

Da una parte il datore di lavoro che si trova senza la possibilità di pagare i propri dipendenti, pressato dalle tasse pesanti, ancora più pesanti in tempo di crisi, dall’altra i lavoratori, per ciascuno dei quali a casa c’è una famiglia che soffre questa situazione. Famiglie che non hanno altri sostentamenti forse, o che hanno finito i risparmi e si vedono costrette a cercare finanziamenti rateizzati anche sul web, come su zonaprestiti.com, per far fronte a questa circostanza.

Una situazione davvero controversa, ma che sarebbe di così facile soluzione: il lavoro è stato eseguito e l’azienda, che gode anche di una certa credibilità per serietà e operato nel settore, deve essere pagata. Anche la provincia di Parma ha preso una posizione netta nei confronti della vicenda, e lo ha fatto nei panni del Delegato provinciale Maurizio Vescovi. Questi asserisce che la Provincia, in quanto tale, ha fatto quanto in suo potere, ora però la vicenda finita sul tavolo del Ministero a Roma. Le pressioni sui parlamentari non finiranno, non almeno fino a quando non sarà data qualche risposta e, soprattutto, la possibilità alle famiglie dei lavoratori di avere uno stipendio garantito.

Un interesse doveroso quello della Provincia che, si spera, possa sortire i suoi effetti.

 

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