Barilla: sale il fatturato, cala l’indebitamento

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La sostenibilità è sempre più un valore industriale per l’azienda di Pedrignano. Il gruppo, che con 29 sedi produttive e un fatturato di 3.383 milioni di euro è il più grande acquirente di grano duro al mondo, ha presentato oggi a Milano il suo rapporto di sostenibilità, denominato «Buono per Te, Buono per il Pianeta». Alla luce di questa impostazione, negli ultimi 5 anni ha riformulato 219 prodotti seguendo questi criteri: meno grassi, sale e zucchero, più fibre, e una crescita costante nell’offerta di prodotti integrali.
Barilla nel 2015 ha acquistato da 1.300 aziende virtuose 140.000 tonnellate di grano duro sostenibile, il 50% in più rispetto al 2014, e in generale ha triplicato (dal 6% al 18%) la quota di materie prime strategiche acquistate da filiere gestite responsabilmente. L’obiettivo, ha spiegato il presidente, Guido Barilla, è di raggiungere il 100% entro il 2020.
Il progetto del Gruppo «Il Treno del grano» ha contribuito a ridurre del -19% i consumi idrici e del -23% le emissioni di gas serra, per ogni tonnellata di prodotto.
Alla attenzione nei confronti dell’ambiente si accompagna quella nei confronti delle persone: 3 impiegati su 4 hanno aderito al progetto sullo «Smart Working» che garantisce flessibilità e un miglior bilanciamento tra vita personale e lavoro. Attenzione da parte dell’azienda anche sul tema inclusione e diversità: l’obiettivo è arrivare entro il 2020 alla parità di genere nelle posizioni di leadership.
«I temi del benessere delle persone, della sicurezza alimentare, della nutrizione, della sostenibilità ambientale e del ruolo sociale nelle comunità in cui operiamo, ci offrono straordinarie opportunità per progettare un modello industriale sempre più proiettato nel futuro», ha affermato Guido Barilla.
Nello specifico, Barilla nel 2015 ha acquistato 1,5 milioni di tonnellate di grano, principalmente e preferibilmente nei Paesi dove si trovano gli stabilimenti di produzione. In Italia il Gruppo acquista circa il 12% dell’intera produzione di grano duro nazionale: 475.000 tonnellate, che rappresentano circa il 70% del fabbisogno degli stabilimenti. L’85% di questo grano duro nazionale proviene da contratti di coltivazione attivi in regioni Emilia Romagna, Marche, Puglia.

“BUONO PER TE, BUONO PER IL PIANETA” E’ UNA STRATEGIA INDUSTRIALE. «Buono per te, buono per il pianeta» per Barilla non è uno slogan «ma una strategia industriale precisa, frutto di otto anni di lavoro durante i quali sono stati riformulati prodotti e ristrutturati processi operativi», ha sottolineato Guido Barilla. «Un esempio: abbiamo investito sul trasporto ferroviario e attrezzato in tal senso il nostro stabilimento di Pedrignano (Parma), dove ha sede il quartier generale. Ora il grano arriva nei silos su rotaia. Questo ha consentito di togliere dalle strade 3.300 tir all’anno». «Il food – ha concluso il presidente – è il tema di questo tempo. Lo dice l’Onu, lo ricorda l’enciclica del Papa, lo ha ricordato Expo, lo dicono i dati. Barilla vuole essere un attore di tutto questo, nelle filiere di sua competenza».

COLZANI: OBIETTIVO LA TOP50 PER REPUTAZIONE. Il Gruppo Barilla punta a entrare nelle prime cinquanta società più quotate al mondo in termini di “reputation”: lo ha detto a Milano l’amministratore delegato Claudio Colzani, alla presentazione del nuovo rapporto sostenibilità 2015. «Il futuro è sostenibile solo se si pensa, si produce e si opera in termini sostenibili – ha spiegato -. Barilla propone nel mondo prodotti di salubrità eccellente. Non siamo una Onlus, siamo un’azienda. Ma vogliamo essere tra le prime 50 aziende al mondo in termini di reputation».

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