Disabili, “la pacchia è finita”- Freddi spiega a Pd e PU: “Distorte le mie parole, pretendo le scuse

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Il consigliere di Effetto Parma, Marco Maria Freddi, replica alle accuse arrivate dai gruppi consiliari Pd e Parma Unita. Attraverso un comunicato stampa, che per oggetto aveva il nuovo regolamento comunale ai servizi per i disabili, i consiglieri d’opposizione richiamavano la frase citata dal consigliere Freddi “la pacchia è finita”, definendola inaccettabile e che “tradisce il senso ideologico che guida la oggi la politica del welfare del Comune di Parma”.

Ora il consigliere Freddi risponde:

“Non mi sottraggo mai alle mie responsabilità e mai mi sottraggo nell’esprimere ciò che penso ed è per questo che mi autoaccuso dell’essere il Consigliere che ha parlato di “pacchia finita”.

Sono davvero deluso che i compagni – timidi – del PD ed arcipelago, abbiamo volutamente – coscienti di ciò che ho detto ed intendevo – storpiato e distorto il pensiero da me espresso in Consiglio Comunale.

Basterebbero le parole di Maurizio Martina al Festival dell’Unità di Roma dei giorni scorsi per rispondere alla volgarità scritta dai timidi compagni circa il nuovo regolamento per i servizi ai disabili, per comprendere la mia #salvinibeceradeclinazione della pacchia:

“Noi in questi anni abbiamo faticato a costruire quel partito nuovo che sognavamo.

Quando dieci anni fa abbiamo iniziato la storia del PD – dobbiamo dirlo con grande onestà – noi purtroppo abbiamo in questi anni costruito dei compromessi, degli equilibri, tra insufficienti meccanismi di leadership e correnti e che si sono rivelate – spesso e ahimè purtroppo – uno dei fattori degenerativi del problema.

Diciamoci di più, in tanti territori siamo stati il potere nel potere, il potere per il potere e non abbiamo mai e non siamo mai stati capaci di accompagnare un esercizio sacrosanto dal potere nelle istituzioni ad un processo di cambiamento nella società”.

La registrazione del Consiglio Comunale è a disposizione di chiunque, ho denunciato 70 anni di partitocrazia, dove i partiti, tutti i partiti – come li abbiamo conosciuti sin dal dopo guerra – hanno dissipato la ricchezza di questo Paese.

I partiti che hanno immaginato le pensioni a 45 anni e l’accompagnamento degli anziani senza alcun discrimine circa redditi personali e familiari.

Quante famiglie italiane, in 70 anni di storia repubblicana, hanno usufruito di questi insensati privilegi?

Due semplici esempi – tra i tanti che si potrebbero fare – per comprendere che le difficoltà legate all’impoverimento delle disponibilità da assegnare ai Comuni ed al welfare locale sono dovute solo ed esclusivamente alle scelte corporativistiche e di breve, brevissima visione del futuro.

Questa è la “pacchia” finita, abbiamo per 70 anni – al netto del governante del momento – buttato dalla finestra immense risorse e lo spreco ha tutti i colori partitici ed ora, nonostante lo scandalo, questo sì, delle gestione dei 110mld destinati alla sanità da parte dei partiti (ragione per cui non potete scandalizzarvi del caso Pasimafi e degli “scandali sanità” lombardi o veneti), chi amministra le Città deve trovare nuovi equilibri ed immaginare attività innovative per responsabile senso di equità e per dare risposte alle maggiori povertà.

A nessuno sfugge che gli stanziamenti ai Comuni sono rimasti invariati negli ultimi 10 anni mentre la vita media è in aumento come in aumento sono le povertà e tutto questo è chiaro anche ai timidi compagni del PD locale, ma loro – poveri – preferiscono rifugiarsi dove possono, nelle polemiche da teatrino politico autoreferenziale.

Il mondo è cambiato ed è proprio la voluta incapacità di lettura dei compagni timidi che oggi – ancor più oggi che negli anni ’70 – porterò ancora la stella di David, la stella della resistenza civile, pratica nonviolenta di denuncia della barbarie del non rispetto dello Stato di Diritto di questo governo e dell’insipienza voluta e autoreferenziale dei timidi compagni che ci ha inchiodato alla becera realtà di oggi.

Spero che il segretario Maurizio Martina faccia ciò Matteo Renzi non ha avuto il coraggio di fare: rottamare chi non comprende la società aperta e la sua prospettiva politica, colta – per fortuna – da molti dirigenti regionali e nazionali.

La mia personale relazione con i consiglieri firmatari, dopo questa vergognosa distorsione della verità (non bastavano leghisti e destre varie, anche su questo terreno hanno dovuto inseguire…) è definitivamente interrotta, fino a che non riceverò pubbliche scuse“.

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