Immobili e beni culturali. Romanini (PD): “Ripristinare i contributi ai privati per restauro”

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“Disporre uno stanziamento straordinario che consenta di evadere le richieste di contributo per le opere già collaudate consentendo la riattivazione delle procedure per la presentazione, da parte del possessore o del detentore di un bene culturale (in particolare di immobili vincolati), della richiesta di compartecipazione economica alle spese di restauro o conservazione da parte del Ministero così come previsto, sin dal 2004, dal Codice dei Beni Culturali”.

Questa la richiesta che il deputato Pd Giuseppe Romanini ha formulato con un’interrogazione al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

“Per le sole province di Parma e Piacenza lo stock di contributi ancora da erogare sfiora i 3 milioni di euro” – ha spiegato – “con grave pregiudizio per un’attività essenziale a supporto della conservazione dei beni culturali. Risorse importanti che darebbero ossigeno anche all’economia locale. L’erogazione dei contributi è stata prima sospesa tra il 2012 e il 2015 e poi riattivata ma solo con riferimento alle pratiche già istruite fino alla completa erogazione dei contributi ad esse riferiti. La situazione paradossale è che il ritardo accumulato è tale che lo stanziamento di oltre 10 milioni di euro deliberato a febbraio dal Ministero è per lo più stato impiegato per evadere pratiche del 2008-2009, con quasi dieci anni di ritardo”.

“Occorre riattivare” – ha concluso Romanini – “quel circuito virtuoso che ha consentito negli anni passati di instaurare proficue collaborazioni tra pubblico e privato, sostenendo gli investimenti necessari alla conservazione di beni culturali di inestimabile valore artistico e testimoniale salvaguardandone, attraverso il contributo del Ministero, il valore pubblico anche quando questi beni sono in custodia a privati”.

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