Fondazione Magnani Rocca: “Nessun licenziamento, solo il rifiuto alle stesse condizioni contrattuali degli operatori”

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“La inoppugnabile decisione di Fondazione Magnani-Rocca di organizzare diversamente il servizio di assistenza nelle sale per le prossime mostre temporanee, è dipesa innanzitutto da valutazioni economiche finanziarie, in considerazione del minacciato rischio, paventato in sede sindacale, delle inaccettabili rivendicazioni economiche e contrattuali di detto personale che non ha inteso rispettare le condizioni contrattuali, retributive e contributive, versate in legittimi accordi sindacali, rapportate al ridotto numero di ore lavorative, nonché alla stagionalità dell’attività cui le prestazioni si riferiscono”.

Fondazione Magnani Rocca replica alle accuse dopo che la sigla sindacale Cisl aveva comunicato con una nota che il Cda aveva “messo alla porta dieci operatrici dopo otto anni di servizio, per essersi spinte a chiedere un trattamento economico che riconoscesse loro professionalità (inquadrate come fattorini/uscieri)”.

Nessun licenziamento e nessuno messo alla porta– riferisce la Fondazione- ma soltanto il rifiuto di questi lavoratori a proseguire il rapporto alle convenute condizioni economiche e contrattuali. Piuttosto una irriconoscente uscita, dunque, sbattendo la porta, con i consueti metodi, affidati inoltre alla polemica di una distorta informazione”.

“La non veridicità di quanto reso dagli interessati impone a Fondazione Magnani-Rocca la doverosa precisazione di cui appresso, con ciò intendendo rendere precise informazioni e tutelare l’onorabilità propria, e quella dei suoi organi di gestione e di controllo” conclude la Fondazione.

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