Sanità e Giochi di Potere VI – L o “sceriffo” si fa giustizia da sé, la Magistratura sta a guardare e “Robin Hood” difende il sistema

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Nel capitolo V abbiamo scritto di come è stata gestita l’emergenza COVID nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e abbiamo dimostrato che è un’abitudine dello “sceriffo”, oltre che interferire sulle classifiche dei concorsi per fare in modo che i posti siano coperti da persone a lui gradite, impiegare i professionisti non in base alle loro competenze ma per scelte incomprensibili. Oggi presenteremo il paragrafo sui rapporti con la Procura.

Rapporti con la Procura

A Milano chi lavorava in Ospedale non era abituato ad avere “rapporti” con la Procura e la Direzione dell’Ospedale ci proteggeva laddove ci fossero indagini. A Perugia ho acquisito una buona esperienza al riguardo e mi sento di esprimerVi le mie forti preoccupazioni su come vanno le cose a Parma.

Appena arrivata, sono venuta a conoscenza che era stato approvato lo Studio SC-Ta1-CF- 001 “A phase II trial to assess the activity and tolerability of Thymosin alpha 1 in Cystic Fibrosis Patients” (EudraCT number: 2019-001441-40), da svolgersi presso il Centro Fibrosi Cistica che afferisce alla Clinica Pediatrica. I dati su cui si basa questo studio sono stati molto criticati dal mondo scientifico (alcuni li hanno considerati falsi, in larga parte inventati) e lo studio, per ragioni di opportunità, è stato mascherato come studio di fase 2 invece che proposto come fase 1. Nessuno degli altri gruppi che lavora in Italia sulla fibrosi cistica ha aderito alla ricerca, ha aderito solo il Centro di Parma. Ritengo che nella ricerca l’etica venga comunque prima di tutto e da parte mia ho sempre rifiutato sperimentazioni che non potessero essere vantaggiose per i pazienti e, più in generale, per il progresso della scienza. Ho, pertanto, sollevato le mie perplessità alla Direzione Aziendale e, dopo le sue valutazioni, il Dott. Fabi ha comunque deciso di autorizzare la ricerca. Dopo circa un anno sono stata chiamata dalla Squadra Mobile di Parma perché contestualmente alla sua approvazione il Dott. Fabi aveva fatto un esposto sullo studio in Procura. Così pure, a fronte di un numero elevato di morti in utero nel 2021 nella UOC di Ostetricia e Ginecologia, sono a conoscenza del fatto che la Direzione Generale abbia inviato esposti in Procura prima di qualsiasi azione da parte dei genitori, senza per contro attivare alcuna internal audit. E’ secondo Lei un comportamento normale? Bisogna comportarsi nello stesso modo?

Non è possibile che i due (NON uno) grossi scandali che hanno travolto l’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma proprio con il Dott. Fabi come Direttore Generale, che hanno portato al coinvolgimento di decine di persone e al suicidio di un Rettore, siano stati provocati in parte anche da un atteggiamento di questo tipo? D’altra parte, fino a poco prima degli scandali sia il Prof. Fanelli sia il Prof. Aversa sembra fossero portati in palmo di mano dal Dott. Fabi. Se il Dott. Fabi autorizza attività con importanti criticità e nel contempo fa esposti, è chiaro che nel momento in cui viene chiamato dalla Procura, dai NAS o dalla Polizia perché sono attivate indagini su fatti da lui denunciati, è lui stesso che passa “veline” per non finire nei guai. Da parte mia, penso che un comportamento simile sia estremamente sleale e anche pericoloso. Se ci sono problemi, normalmente se ne parla e si cerca di costruire soluzioni. Con Fabi non si riesce a parlare, nel momento in cui la si pensa in modo diverso dalle sue verità apodittiche scoppia una rissa. La mia paura è che qualcuno del suo entourage, o perché terrorizzato dalle esperienze precedenti o per compiacere al suo stile, faccia errori irreparabili.

La sera stessa del giorno in cui ho ricevuto il provvedimento disciplinare a Perugia avevo davanti a me circa 400 persone a teatro per una serata di beneficenza: per quanto fossi distrutta, sul palco ho fatto finta di nulla. Il giorno successivo ho presentato nell’Auditorium della Regione Lombardia il mio project work selezionato tra i migliori del Corso di Direttore di SC e, poco prima di salire sul podio, ho comunicato quello che mi era successo a mio padre (che avevo fatto venire lì apposta con una scusa, per parlargli separatamente da mia madre). Bello, no? Uno crede che la figlia sia un’enfant prodige e invece…Si figuri che quel giorno la mia moderatrice avrebbe dovuto essere la Dott.ssa Isa Moro, che non è venuta per impegni concomitanti. Il grosso casino è successo prima di Natale perchè sono stata calunniata con uscite stampa pesantissime, che sono avvenute ad opera secondo me di qualcuno di minore vicino all’entourage della Direzione dell’Ospedale che, appunto, ha fatto casino. La realtà di Parma mi preoccupa molto: il Direttore Generale si sente un interlocutore preferenziale della Procura (sa com’è gli interlocutori preferenziali possono cambiare, i Pubblici Ministeri sono tanti, le situazioni sono complesse…), alcuni di quelli che lo circondano in certi casi hanno avuto l’ordine di bloccarmi le attività, magari queste stesse persone hanno vissuto i due scandali precedenti e sono terrorizzate. E’ un attimo che si fa casino e io casini di questo tipo non ne voglio più, come immagino non ne voglia Lei. Siccome sono certa che sia molto più esperto di me nella valutazione complessiva di certi contesti, mi permetto di suggerirLe qualche approfondimento. Io casini di questo tipo non ne voglio più, come immagino non ne voglia Lei.

 

Saremo degli inguaribili romantici ma dopo la lettura dei primi cinque capitoli noi ci saremmo aspettati già da tempo un immediato intervento della Magistratura per le ipotesi di reatoquali l’abuso d’ufficio, il mobbing, la truffa, l’epidemia colposa o dolosa. E, invece, in che film siamo? Perché lo “sceriffo” continua a muoversi senza nessuno che lo frena e favorendo un terreno di interessi diffusi che ormai è sempre più difficile da sradicare? In Ospedale e AUSL è un “uomo solo al comando”, in città ha messo il suo braccio destro all’assessorato al welfare e ora sta cercando di interferire pure sulle scelte universitarie. In tutto questo contesto sembra che a nessuno interessi la nostra salute. Le scelte organizzative sembrano folli, il modo di trattare illustri professionisti non graditi ancora prima di conoscerli è impressionante e il brutale modo di allontanarli rendendo loro la vita impossibile è spaventoso. Bisogna aspettare che chi non è gradito sia eliminato o sia invitato ad auto-eliminarsi nel vero senso della parola?

Quando si chiede a Parma chi sostiene lo “sceriffo”, la risposta è il PD locale e l’Unione industriali. Bene, intanto vorremmo capire la posizione del PD locale. Non si tratta di strumentalizzare ma è un dato di fatto che l’Esposito fosse reduce dalla vicenda che ha scoperchiato la “sanitopoli” umbra con la dirigenza ospedaliera che – a suon di disciplinari – intendeva “darle una bastonata di quelle forti, che si fa male” con accuse poi rivelatesi false. E a seguito di quella vicenda è caduta una storica giunta “rossa”. Lo “sceriffo” l’ha mobbizzata dal primo momento in cui è arrivata, senza neanche conoscerla, solo per favorire il suo amico del cuore o anche per vendetta politica in una Regione targata PD?

Poi ci piacerebbe sapere cosa pensano gli industriali di quello che stiamo raccontando inclusa la gestione COVID per capire se sono stati soddisfatti delle cure (non) ricevute, se nessuno dei loro cari è morto e se si sono concretamente accertati di come sono state utilizzate le loro generose donazioni. Ancora, chiediamo a due grandi finanziatori dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, la famiglia Barilla e la famiglia Pizzarotti, se gli amministratori delegati del Gruppo Barilla e dell’Impresa Pizzarotti hanno l’abitudine di denunciare i loro dipendentifacendo finta di niente, distruggendo vite e carriere, creando un clima di sudditanza e terrore, e non affrontando insieme le criticitàper migliorare le cose e sviluppare nuove progettualità nel rispetto della legge. Sono comportamenti normali?

Anche la posizione del Rettore dell’Università di Parma è incredibile. E’ forse lo “sceriffo” ad avere influenzato la sua elezione a seguito del suicidio del precedente Rettore? O lo “sceriffo”, insieme ad altri, lo tiene in mano offrendogli cariche politiche targate PD? Non solo il Rettore non si è mai schierato a sostegno dei suoi professori sospesi né ora né in passato e oggi pomeriggio intende incontrare il personale docente e ricercatore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università “per una informativa su recenti accadimenti che hanno interessato componenti del Dipartimento”. E in questa riunione non si presenterà da solo ma insieme allo “sceriffo”. Vuole sostenere pubblicamente lo “sceriffo” su provvedimenti che sono al vaglio della Magistratura penale i cui atti sono coperti da segreto istruttorio? Vuole ulteriormente vessare ed emarginare sul piano lavorativo-professionale chi è stato sospeso tra i colleghi che, al contrario, pur se terrorizzati, sono estremamente solidali? Oppure parlerà del profilo del prossimo posto di professore associato di Medicina interna finanziato dallo “sceriffo”, l’anziano poli-patologico e fragile, che sembra calzare perfettamente per un dirigente medico nominato di recente consigliere comunale aParma?

Comunque le comunicazioni per cui l’Esposito è stata sospesa erano rivolte nel primo caso a un Servizio dell’Assessorato per le Politiche alla Salute )è chiaro che quella sospensione era ritorsivaperchè Fabi la lettera dell’Esposito al Precidente Bonaccini l’aveva in mano da mesi) e nel secondo caso a Bonaccini in persona. Certo, noi siamo romantici e forse lo è anche l’Esposito che ha scambiato il Presidente Bonaccini per Robin Hood (lei ha il debole per lui, lo abbiamo già scritto), gli ha aperto il suo cuore e ha sperato che intervenisse lui a salvare la contea di Parma. Perché il Presidente Robin Hood, che sembra sempre così ecumenico nelle sue apparizioni televisive, in quello che dice e in ciò che scrive, fa spallucce? Perché è abitudine del PD difendere gli uomini del “sistema” nonostante tutto? Perché sa che lo “sceriffo”, il PD e altri poteri forti riescono a influenzare la Magistratura? Non stiamo strumentalizzando le situazioni, vogliamo chiarire al più presto perché dal giorno dell’invio della lettera (12 novembre 2021) a oggi, dopo 10 mesi, noi cittadini non abbiamo visto nulla a nostra tutela e, per contro, abbiamo assistito alla doppia sospensione di un’eccellente professionista che ha scritto la verità ai vertici regionali dopo ripetute comunicazioni con i vertici di Ospedale e dell’Università senza che le sia stato riscontro. Nella nostra autoreferenzialità non dimentichiamolo: Parma è anche nota per le vicende giudiziarie che hanno fatto il giro del mondo nel 2003 sul Crac di Parmalat con una città intera che faceva finta di non sapere.

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